UBI Banca ed effetti collaterali dello stop ai dividendi, l’OPS di Intesa Sp diventa più vantaggiosa (e di tanto)
Intesa Sanpaolo va avanti senza titubanze nell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria su UBI Banca. Ieri è stata confermata la proposta di conferimento di una delega al Consiglio di Amministrazione per l’esecuzione dell’aumento di capitale a servizio dell’offerta, che è all’ordine del giorno dell’Assemblea straordinaria convocata per il 27 aprile 2020.
Intesa Sanpaolo ha anche sottolineato che la motivazione strategica dell’operazione assume ancora maggiore valenza nel contesto conseguente all’epidemia da COVID-19, in particolare per quanto riguarda le sinergie di costo nonché l’aumento del grado di copertura dei crediti deteriorati e la riduzione dei crediti unlikely to pay e in sofferenza.
Senza dividendi la valutazione implicita di UBI si impenna dell’8%
L’OPS va quindi avanti e con il contestuale congelamento dei dividendi da parte delle big bancarie – ieri è arrivata la conferma anche da parte di Intesa Sanpaolo e della stessa UBI Banca – le condizioni dell’OPS risultano cambiare a favore degli azionisti di UBI Banca. Infatti, come rimarca Equita SIM, un effetto `collaterale` non trascurabile derivante dalla sospensione del pagamento dei dividendi è rappresentato dal fatto che il concambio dell`offerta pubblica di scambio di ISP su UBI diventa ancora più vantaggioso per gli azionisti UBI. Il concambio di 17 azioni ISP per ogni 10 UBI avveniva fra azioni che avrebbero staccato i rispettivi dividendi (19,2 cent per Intesa Sanpaolo e 13 cent per UBI): venendo meno questa possibilità, ai prezzi di Intesa di ieri (1,4884 euro), la valutazione implicita di UBI diventa 2,53 euro rispetto a 2,33 euro in caso di pagamento del dividendo – con un ulteriore premio dell’8%.
Dallo scoppio della crisi legata al Covid-19, UBI ha sovraperformato Banco BPM del 16% e Bper del 12% beneficiando della valutazione implicita riconosciuta dai termini dell`offerta di Intesa. “Crediamo che questi elementi, insieme al premio già garantito in sede di annuncio dell`offerta e al peggioramento del quadro macro che impone riflessioni circa la sostenibilità nella capacità di generare utili e dividendi nei prossimi anni su base stand-alone contribuisca ad aumentare l’incentivo degli azionisti di UBI ad aderire all`offerta di Intesa”, conclude Equita.
La posizione delle due banche sul fronte dividendi
Sul dividendo la pozione di UBI Banca è apparsa meno netta sulla possibilità di ripristinare il dividendo in quanto il CDA “si riserva di convocare un’assemblea”. Intesa Sanpaolo invece ha specificato che intende convocare l’assemblea entro fine anno per ridiscutere la distribuzione della cedola entro l’anno, a patto che la Bce non estenda oltre il 1° ottobre la raccomandazione alle banche a non distribuire dividendi.