Twitter: pagare per postare tweet? L’annuncio (poi modificato) che parla di abbonamento
Twitter a pagamento? I rumor non avranno fatto sicuramente felici gli utenti della società di microblogging tra le più amate al mondo, ma il titolo a Wall Street ne ha sicuramente beneficiato.
In realtà, più che di rumor, si deve parlare in questo caso di informazioni che sono state diffuse dallo stesso social media americano, che ha pubblicato ieri un annuncio di lavoro alquanto curioso, annunciando di star lavorando a una piattaforma in abbonamento, con tanto di nome in codice: “Gryphon”.
Il gruppo non si è sbottonato più di tanto, limitandosi a dire che, per lo sviluppo della piattaforma, lavorerà con gli staff di Payments e di Twitter.com.
“Stiamo costruendo una piattaforma in abbonamento, una che potrebbe essere riutilizzata da altri team in futuro. Questa la prima volta per Twitter! Gryphon è un team di ingegneri del web che collaborano a stretto contatto con il team Payments e il team Twitter”, si legge nel post originale di Twitter. Post originale, in quanto Twitter ha successivamente modificato lievemente il post, eliminando qualsiasi riferimento a eventuali abbonamenti o team interni.
Fatto sta che, secondo quanto riporta la Cnbc, “la mossa potrebbe servire a diversificare il fatturato di Twitter al di là di quello legato alle entrate pubblicitarie, che incide tra l’altro sul giro d’affari per più dell’80%.
Nel quarto trimestre del 2019, prima dello shutdown-lockdown provocato dalla pandemia del coronavirus, che ha costretto diverse aziende a frenare e in alcuni casi congelare le loro spese pubblicitarie -, le entrate pubblicitarie di Twitter erano salite del 12% su base annua. Nel primo trimestre, la stessa voce di bilancio ha riportato un trend piatto, sempre rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
La società non ha dato nessuna spiegazione. Alcuni analisti giustificano il rally anche con i commenti rilasciati lunedì scorso dal segretario di Stato Usa Mike Pompeo, secondo cui l’amministrazione Trump starebbe considerando l’eventualità di mettere al bando la cinese TikTok, la piattaforma di social media rivale di Twitter, che è stata già messa al bando in India.