Tutti pazzi per Netflix, più di 200 milioni abbonati con lockdown da Covid. Il colosso FANG Winner 2020 della streaming war
Netflix tra le vincitrici dell’anno della pandemia 2020: il gigante dello streaming di film e di serie TV ha beneficiato delle misure di restrizione e lockdown vari lanciati in diverse parti del mondo per contrastare la diffusione dei contagi da coronavirus.
L’imperativo Stay at home ha costretto milioni di persone a rimanere per mesi in uno stato di quarantena forzata: e molti si sono consolati facendo vere e proprie scorpacciate di film, documentari, serie televisive, con i servizi di intrattenimento ‘esterni’ costretti anch’essi ad abbassare le serrande.
Risultato: nel 2020 il numero di abbonati a Netflix ha superato la soglia di 200 milioni: soltanto nel corso del quarto trimestre, gli abbonati al servizio di streaming del gigante americano sono cresciuti su base netta di 8,5 milioni di unità, permettendo alla società FANG di raggiungere e superare l’importante soglia psicologica.
La crescita degli abbonati è stata ben superiore a quella stimata dallo stesso gruppo e dal consensus di Wall Street, che aveva previsto una crescita netta di 6,06 milioni di abbonati.
Così ha commentato Eric Haggstrom, analista di EMarketer: “Netflix ha terminato il 2020 in modo eccellente, aggiungendo più di 36 milioni di abbonati (nell’intero anno) e superando quota 200 milioni. Nonostante la competizione crescente di Disney e delle altre, Netflix ha concluso l’anno più forte della sua storia e si appresta a crescere ulteriormente nel 2021, grazie al lancio di forti contenuti che sono stati già pianificati. Finora, Netflix si conferma la chiara vincitrice della guerra di streaming (streaming wars)”.
E’ vero però anche che la prospettiva di un ritorno – comunque lento – alla normalità, grazie al lancio dei vaccini anti-Covid invita la stessa società alla cautela: tanto che per il primo trimestre del 2021, quello in corso, la previsione è d una decelerazione nella crescita di nuovi abbonati a +6 milioni, a un ritmo inferiore rispetto alla stima media di una crescita di 7,45 milioni da parte degli analisti.
Dopo il balzo pari a +67% nel 2020, dall’inizio dell’anno il titolo ha perso inoltre il 7,2%. Non è mancato qualcuno che ha sottolineato come l’azione sia stata vittima del suo proprio successo.
L’entusiasmo sul titolo si è innegabilmente ridotto, ma attenzione alla mossa di Jim Cramer.
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A conferma della debolezza recente in Borsa, le quotazioni sono arretrate del 4,5% nel periodo compreso tra la pubblicazione del bilancio del terzo trimestre e quella del bilancio del quarto trimestre da parte della società, rispetto al +9,4% incassato dall’indice S&P 500 nello stesso arco temporale.
Gli annunci di ieri hanno dato però una bella sferzata al titolo, in rally di oltre +12% nelle contrattazioni afterhours. La carica di buy è scattata non solo grazie ai numeri sugli abbonamenti: Netflix ha reso noto, anche, che, con il flusso di cassa di cui dispone, potrà smettere di dipendere dal debito per continuare a crescere. Al punto che sta considerando anche l’opzione di lanciare operazioni di buyback azionario, cosa che non fa da un decennio circa.
Certo, è difficile che il gruppo assista a quella crescita dirompente degli abbonati pari a +25,9 milioni di unità riportata nei primi sei mesi del 2020, periodo in cui le misure di lockdown sono state più severe in diverse aree del mondo.
Ma nuovi spazi di crescita Netflix potrebbe trovarli nei mercati internazionali, oltre che nel mercato domestico del Nord America, ormai saturo.
Negli ultimi anni, la strategia ha puntato soprattutto sui potenziali utenti dell’Europa e dell’America Latina: ma c’è l’immenso bacino asiatico che Netflix deve ancora esplorare.
Netflix libera dal giogo dei debiti, pronta a considerare piano buyback
Riguardo ai numeri su cash flow e debiti, si segnala che il gruppo ha raccolto $15 miliardi indebitandosi dal 2011 e che al momento dispone di un cash pari a $8,2 miliardi. Nel 2020 il free cash flow è stato positivo per +$1,9 miliardi, rispetto al valore negativo -$3,3 miliardi del 2019. Il direttore finanziario del colosso Spencer Neumann ha ammesso che, con questi numeri, “se disporremo di cash in eccesso, lo ridistrubuiremo agli azionisti attraverso un piano di buyback azionario”.
Sul fronte redditività, l’utile per azione (eps) di Netflix è stato pari nel quarto trimestre a $1,19, inferiore agli $1,39 attesi, secondo il sondaggio di Refinitiv. Complessivamente, l’utile netto è sceso nel quarto trimestre di quasi -8% a $542 milioni.
Il fatturato è stato di $6,64 miliardi, contro i $6,626 miliardi attesi e in crescita di quasi il 22% su base annua.
In generale, la comunità degli analisti continua a essere positiva sulle prospettive di crescita del gruppo.
Michael Hewson,chief Market Analyst presso CMC Markets UK, ha detto scritto in una nota che “nonostante la crescita riportata da servizi come Apple TV+, Disney +, così come dal lancio di nuovi canali come Discovery +, Netflix rimane leader di mercato nel settore, e, sebbene (il titolo) venga scambiato a un premio rispetto alle rivali, questo può essere giustificato dal fatto che i contenuti che la società offre sono molto più ricchi e, anche, dalla presenza di un’ampia gamma di contenuti non inglesi, altro elemento che distingue (Netflix) dai suoi competitors internazionali”.
Hewson ricorda l’offerta di contenuti forti e di successo come “la Terza Stagione di Star Trek Discovery, la quarta stagione di The Crown, Queens Gambit, e la produzione della quarta stagione di Stranger Things, che dovrebbe essere lanciata verso la fine di quest’anno”.
Inoltre, “la continua chiusura dei cinema nel corso di quest’anno permetterà probabilmente (alla società) di conservare numeri positivi, e di focalizzare la maggior parte della sua attenzione sui mercati internazionali per le prospettive future di crescita”.
Ancora: “gli abbonati di Netflix sono superiori ora a 200 milioni, a 203,7 milioni, con la società che punta a raggiungere un margine operativo del 20%, così come a riportare un cash flow positivo entro la fine del 2021″.
Certo, fa notare l’analista, “gli utili del quarto trimestre sono stati lievemente inferiori alle stime, pari a $1,19 per azione. Tuttavia, il grado con cui Netflix ha battuto l’outlook sul numero di abbonati, prevedendo una crescita di 6 milioni per il primo trimestre, così come l’obiettivo sull’utile per azione fissato a $2,97, indicano che Netflix continuerà a crescere, nonostante gli aumenti dei prezzi a cui abbiamo assistito nel corso dell’ultimo trimestre”.
A crescere però saranno anche le rivali come Amazon Prime Video di Amazon e Hulu, per non parlare di Disney+, che ha conquistato 73,7 milioni di abbonati nel suo primo anno di vita, così come HBO Max, che ora conta 57 milioni di abbonati. Il tempo dirà se Netflix riuscirà a conservare il primato nel mondo dello streaming.