Trump si scalda in vista elezioni Midterm: ‘se volete che Wall Street scenda, votate per i Democratici’
Ormai ci siamo, visto che la data è il prossimo martedì 6 novembre: negli Stati Uniti è conto alla rovescia per le elezioni Midterm del Congresso, e il presidente americano Donald Trump è più che pronto alla sfida. Tanto che oggi, dal suo profilo Twitter, ha lanciato un chiaro avvertimento agli elettori, giocando la carta di Wall Street.
“Il mercato azionario è in rialzo massiccio dalle elezioni (presidenziali del 2016), ma ora ha preso una piccola pausa, visto che la gente è in attesa di vedere cosa accadrà con le elezioni Midterm. Se volete che le azioni vadano giù, vi suggerisco caldamente di votare a favore dei democratici. Loro amano il modello finanziario del Venezuela, alte tasse e frontiere aperte!”.
The Stock Market is up massively since the Election, but is now taking a little pause – people want to see what happens with the Midterms. If you want your Stocks to go down, I strongly suggest voting Democrat. They like the Venezuela financial model, High Taxes & Open Borders!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) October 30, 2018
Parole forti che, secondo alcuni analisti, Trump avrebbe deciso di usare per rispondere a chi ritiene che alla base delle vendite che stanno colpendo Wall Street ci sia soprattutto l’escalation della guerra commerciale lanciata contro la Cina.
D’altronde, il dietrofront improvviso di Wall Street della giornata di ieri è avvenuto a causa della diffusione di alcuni rumor, secondo cui la Casa Bianca sarebbe pronta a sferrare un nuovo pesante attacco contro Pechino.
Lo spettro delle conseguenze di una eventuale vittoria dei democratici ci sta tutto, visto che sono gli stessi esperti di mercato a ritenere che, nel caso in cui con le elezioni Midterm i democratici riconquistassero sia la Camera che il Senato, gli stimoli fiscali straordinari lanciati da Trump verrebbero in qualche modo ridotti. E si sa che Wall Street ha incassato poderosi guadagni dal 2016 a oggi proprio per merito di quella rivoluzione fiscale lanciata da Trump.
Detto questo, tale spettro è destinato a rimanere tale, in quanto è improbabile che la vittoria dei democratici sia doppia.
Allo stesso tempo, un commento di Morgan Stanley sembra dare ‘ragione’ alle accuse che da settimane Trump lancia contro la Federal Reserve di Jerome Powell.
Noto per le sue posizioni bearish, lo strategist Mike Wilson ha scritto praticamente che “la Fed e altre banche centrali hanno lanciato manovre restrittive più di quanto il mercato (e forse l’economia) siano capaci di gestire“, attribuendo praticamente, sebbene in parte, la responsabilità del suo outlook ribassista su Wall Street alle scelte della Fed.
Un rimprovero più o meno velato contro le strette monetarie della Fed è arrivato anche dall’analista di Wells Fargo, Scott Wren, che ha pubblicato di recente una nota, secondo cui lo S&P 500 potrebbe tornare ai record storici testati, al di sopra di quota 2.900, se la Fed iniziasse ad esprimersi “un po’ più con toni da colomba”.
L’opinione di Wells Fargo non ha certo lasciato indifferente Trump. Tanto che il presidente l’ha rilanciata oggi nel secondo tweet che ha postato.
“If the Fed backs off and starts talking a little more Dovish, I think we’re going to be right back to our 2,800 to 2,900 target range that we’ve had for the S&P 500.” Scott Wren, Wells Fargo.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) October 30, 2018