Tronchetti Provera: ok, il prezzo non è giusto
Marco Tronchetti Provera, redivivo dopo il malanno che lo ha costretto a letto il giorno dell’agitata assemblea degli azionisti di Telecom Italia, ha fatto sentire chiara e forte la sua voce ieri. Il presidente di Pirelli & C. non ha la minima intenzione di accettare offerte, per la quota posseduta in Olimpia, che non valorizzino la società in maniera adeguata. “Il valore intrinseco dell’azienda non è quello espresso dal mercato” ha dichiarato il numero uno della Bicocca facendo chiaro riferimento alle depresse quotazioni del titolo della compagnia telefonica, prezzo che ha influenzato al ribasso la prima proposta del mondo bancario, quando ancora At&T e America Movil non si erano fatte vive a sparigliare le carte sul tavolo.
Lo sfogo del presidente è arrivato il giorno dopo le parole di fuoco pronunciate da Beppe Grillo all’assemblea degli azionisti di Telecom Italia e ha fatto da corollario all’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore dopo l’abbandono della contesa da parte degli americani di At&T. “Li hanno fatti scappare, davvero un bel paese” aveva dichiarato Tronchetti Provera, riferendosi al can-can mediatico-politico scatenatosi attorno alle ipotesi di cessione della compagnia telefonica a investitori provenienti dall’estero, un riferimento ancora più netto quando il presidente di Pirelli rispolvera la questione Telefonica, messa alla porta da una simile reazione. Agire in tal maniera non è nell’interesse del Paese secondo Tronchetti Provera che ribadisce l’intenzione di far pagare un “giusto prezzo” per la quota di Telecom Italia “che abbiamo legittimamente acquisito”, giusto prezzo che non è certo quello proposto inizialmente dalle banche partendo dal valore di mercato delle azioni Telecom Italia quanto piuttosto quello “attribuito da operatori del settore delle telecomunicazioni”.
“Sono spuntati ostacoli che non dovrebbero sorgere in un Paese democratico”, ha proseguito il fiume in piena di parole del presidente Pirelli. Ostacoli ben identificabili nelle incertezze sulla questione della rete telefonica, l’asset più prezioso della compagnia telefonica. Questione sulla quale Provera ha trovato un prezioso alleato, il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo: “Regole poco chiare, ancor di più cambiate in corsa, portano a una perdita di credibilità del Paese e una riduzione ulteriore della possibilità di investimenti stranieri in Italia, mai bassi come oggi”.