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Telecom, quali alternative per il dopo At&T

17 Aprile 2007 09:57

Dopo Rupert Murdoch e Telefonica, è fallito anche l’approccio di At&T a Telecom Italia. Quali sono adesso le alternative, quanto sono effettivamente praticabili e a che prezzo potrebbe passare di mano il controllo della compagnia telefonica? A quest’ultima domanda ha già risposto oggi il mercato penalizzando i due maggiori titoli della galassia Tronchetti Provera, la stessa Telecom e soprattutto la controllante Pirelli. Per gli analisti è indubbio che l’uscita dei nord americani riduca sostanzialmente il potere contrattuale di Pirelli e altrettanto inevitabile appare un esito caratterizzato da un incasso inferiore.

 

Il ritiro di una proposta d’acquisto non implica infatti che un prossimo pretendente sia disposto a mettere sul piatto più dei 2,82 euro ad azione promessi da At&T. Gli analisti di Euromobiliare si sono quest’oggi già cimentati nel tentativo di quantificare una possibile prossima offerta: identificando un valore di 2,75 euro per azione. Molto dipenderà dalle mosse di America Movil, il partner sud americano ancora in corsa, comunque senza un diritto all’esclusiva. Rizwan Ali di Bear Stearns ha oggi reiterato la raccomandazione outperfom su Telecom sottolineando che America Movil ha comunque un interesse molto più grande di quello di At&T a entrare in Olimpia. La compagnia italiana e America Movil detengono infatti il secondo e il terzo maggior operatore mobile in Brasile. Un alleanza consentirebbe dunque di superare la posizione dominante del gruppo Telefonica nel quinto maggior mercato mondiale della telefonia cellulare.

Un accordo con il gruppo del magnate messicano Carlos Slim è però solo una delle opzioni ancora sul tappeto. C’è la cordata capitanata da IntesaSanpaolo, da sempre disposta a corrispondere non più di 2,6-2,7 euro per azione, magari con il supporto di imprenditori o gruppi italiani che la stampa ha identificato in Colaninno e Mediaset. Proprio oggi Roberto Colaninno ha per la prima volta commentato l`ipotesi di un suo coinvolgimento in Olimpia/Telecom, definendola un`opportunità importante. “La guardiamo, anche se è un’ipotesi lontana, ma ce ne sono anche molte altre`.


Restano in gioco poi anche Mediobanca e la sua ipotesi di scissione di Pirelli in due società distinte, di cui una comprendente la partecipazione in Olimpia che verrebbe poi ceduta. Tuttavia questa è un’ipotesi di lavoro su cui fin da subito Tronchetti Provera aveva espresso la sua contrarietà, sebbene l’unica beneficiaria sarebbe la finanziaria di famiglia Camfin.
Per finire restano ancora aperte le piste estere, in particolare europee, su cui proprio stamane da Tokio il presidente del Consiglio, Romano Prodi si è detto sostanzialmente possibilista. Spiragli dunque per Telefonica e France Telecom in primis, ma anche per Deutsche Telekom. Occorrerà comunque valutare quale impatto sulle intenzioni degli operatori esteri avranno i problemi riscontrati da At&T, ad esempio quegli elementi di incertezza riscontrati nella regolamentazione di natura essenzialmente politica. Anche il Financial Times oggi in edicola non esclude che “qualsiasi compratore estero possa avere gli stessi problemi politici” avuti dal gruppo statunitense.