Telecom, quali alternative per il dopo At&T
Un accordo con il gruppo del magnate messicano Carlos Slim è però solo una delle opzioni ancora sul tappeto. C’è la cordata capitanata da IntesaSanpaolo, da sempre disposta a corrispondere non più di 2,6-2,7 euro per azione, magari con il supporto di imprenditori o gruppi italiani che la stampa ha identificato in Colaninno e Mediaset. Proprio oggi Roberto Colaninno ha per la prima volta commentato l`ipotesi di un suo coinvolgimento in Olimpia/Telecom, definendola un`opportunità importante. “La guardiamo, anche se è un’ipotesi lontana, ma ce ne sono anche molte altre`.
Restano in gioco poi anche Mediobanca e la sua ipotesi di scissione di Pirelli in due società distinte, di cui una comprendente la partecipazione in Olimpia che verrebbe poi ceduta. Tuttavia questa è un’ipotesi di lavoro su cui fin da subito Tronchetti Provera aveva espresso la sua contrarietà, sebbene l’unica beneficiaria sarebbe la finanziaria di famiglia Camfin.
Per finire restano ancora aperte le piste estere, in particolare europee, su cui proprio stamane da Tokio il presidente del Consiglio, Romano Prodi si è detto sostanzialmente possibilista. Spiragli dunque per Telefonica e France Telecom in primis, ma anche per Deutsche Telekom. Occorrerà comunque valutare quale impatto sulle intenzioni degli operatori esteri avranno i problemi riscontrati da At&T, ad esempio quegli elementi di incertezza riscontrati nella regolamentazione di natura essenzialmente politica. Anche il Financial Times oggi in edicola non esclude che “qualsiasi compratore estero possa avere gli stessi problemi politici” avuti dal gruppo statunitense.