Trimestrali Banco BPM e Unipol non scaldano Piazza Affari, sul Ftse Mib vendite su ENI e Intesa
Il rischio di un’escalation di tensioni tra Usa e Cina tiene sotto scacco i mercati oggi in attesa delle non farm payrolls e della possibile firma del nuovo pacchetto di aiuti anti-Covid negli Usa. Intanto dal fronte macro buone indicazioni dalla Germania con produzione industriale e bilancia commerciale che hanno guadagnato più del previsto.
I rischi dell’attacco di Trump contro WeChat e TikTok
Il presidente Donald Trump ha firmato alcuni ordini esecutivi che impediscono transazioni americane con le società tecnologiche cinesi Tencent e Bytedance, a cui fanno capo rispettivamente l’APP di messaggistica WeChat e l’APP di condivisione video TikTok. Il divieto diventerà operativo tra 45 giorni.
“L’impatto economico diretto è limitato. La preoccupazione è che ciò possa minacciare l’accordo commerciale”, argomenta Paul Donovan, capo economista di UBS Global Wealth Management.
L’attacco mirato degli Stati Uniti alla tecnologia cinese ha sollevato sui mercati i timori di un’escalation imminente tra Washington e Pechino. “Ora c’è il timore che la decisione degli Stati Uniti di emettere un ordine esecutivo che vieti le transazioni con le app cinesi TikTok e WeChat in 45 giorni possa portare a ritorsioni contro giganti della tecnologia come Apple o Microsoft”, rimarca IG nella sua Morning Call.
Sul Ftse Mib soffrono ancora ENI e le banche
Il Ftse Mib segna così un calo dello 0,35% a quota 19.407 punti dopo il -1,31% della vigilia. Sul parterre di Piazza Affari a tenere banco è ancora la stagione delle trimestrali. Banco BPM cede lo 0,8% nonostante la trimestrale migliore delle attese. La banca guidata da Giuseppe Castagna segna un risultato netto del secondo trimestre, escludendo l’effetto contabile derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulle proprie passività e gli impatti della PPA, è positivo ed è pari a 76 milioni (20 milioni nel primo trimestre). Includendo tali elementi, il trimestre segna una perdita di 46 milioni dall’utile di 151,6 milioni nel 1° trim. 2020. Le attese di consensus erano di un rosso di 91 milioni di euro. L’utile semestrale risulta pari a € 105 milioni.
Tra le banche fatica a riprendersi Unicredit che cede lo 0,35% dopo che ieri è scivolata indietro complice la fredda accoglienza ai conti del secondo trimestre che hanno visto l’utile attestarsi a 420 milioni. Il ceo Mustier ha scacciato nuovamente ogni scenario di M&A confermando che l’utile 2021 è visto tra 3 e 3,5 miliardi. Peggio oggi fa Intesa Sanpaolo che cede l’1,02% sotto quota 1,80 euro dopo il corposo rally della prima parte di settimana grazie anche alla trimestrale ben oltre le attese. Continua a salire invece Bper (+1,49%), già in evidenza negli ultimi due giorni con la sponda della buona trimestrale.
Tra le big del Ftse Mib cede il passo ENI a -1,06%.
Unipol inciampa sui conti
Test trimestrale anche per Unipol che cede l’1,5%. La compagnia assicurativa ha chiuso il primo semestre dell’anno con un aumento dell’utile netto che si è attestato a 617 milioni, contro i 353 milioni del giugno 2019. Il risultato del semestre è stato influenzato da una riduzione della sinistralità durante il periodo di lockdown. La raccolta diretta assicurativa è scesa del 16,4% a 6.100 milioni di euro. In particolare, la raccolta diretta Danni ha risentito del rallentamento dell’attività commerciale a causa dell’emergenza sanitaria e ha subito una flessione del 4,4% a 3.927 milioni.