Piazza Affari paga tornata debole di trimestrali, chiusura no anche per Eni ed Enel
Giovedì amaro per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib, reduce dal rally delle prime tre giornate di agosto, ha chiuso in calo dell’1,34% a 19.475 punti. Gli investitori aspettavano indicazioni circa il nuovo pacchetto di stimolo USA. Tra i pochi rialzi di giornata spicca Bper (+2,17% a 2,216 euro) fresca del ritorno nell’indice dei 40 maggiori titoli di Piazza Affari e che ha riportato utili trimestrali in deciso aumento. Segno più anche per Unipol a +0,91%. Male invece la big assicurativa Generali a -2%.
Si interrompe il rally di Eni (-1,9%) e Telecom Italia (-1,79%), che erano state grandi protagoniste nelle ultime tre sedute.
Unicredit KO dopo la trimestrale, male anche Pirelli e Tenaris
Protagonista in negativo oggi Unicredit (-3,87% a 7,76 euro) dopo aver riportato un utile in calo del 77% nel 2° trimestre anche se migliore delle attese di consensus. La banca ha reso noto che intende ripristinare la politica di distribuzione del capitale prevista in Team 23 a partire dal 2021, distribuendo agli azionisti il 50% dell’utile netto sottostante ripartito tra un obiettivo di dividendo in contanti pari al 30 per cento dell’utile netto sottostante e riacquisti di azioni proprie per il 20%. Il numero uno della banca, Jean Pierre Mustier, nel corso di una conference call successiva alla pubblicazione dei risultati di bilancio della banca, ha affermato che il piano Team23 come progetto è pienamente in funzione e confermato che saranno aggiornati solo alcuni numeri. Mustier ha ribadito il no a qualsiasi operazione di fusione e acquisizione, dunque M&A, e ha preferito non commentare l’Opas di Intesa SanPaolo su Ubi Banca, che si è conclusa con successo. “Pensiamo che l’Italia abbia bisogno di banche molto forti, noi siamo una banca molto forte. Non faccio commenti sui concorrenti”, ha detto il ceo.
Tra i peggiori Tenaris a -4,95%, pagando la trimestrale in rosso e peggiore delle attese. Nel secondo trimestre il risultato netto è negativo per 50 milioni di dollari, in calo del 121% rispetto all’utile da 240 milioni del corrispondente periodo del 2019. Gli analisti avevano stimato una perdita di 47,5 milioni.
Male anche Pirelli a -4,76% appesantita anche lei dai conti. Il gruppo degli pneumatici ha terminato la prima metà del 2020 con ricavi per 1,82 miliardi di euro, in calo del 31,6%. L’EBIT adjusted è scivolato a 66,7 milioni di euro (-84,8%), mentre il risultato netto del semestre è in perdita per 101,7 milioni di euro rispetto all’utile di 307 milioni di un ano prima. Tagliata la guidance 2020. I ricavi sono visti tra 4,15 e 4,25 miliardi di euro (dai 4,3-4,4 miliardi precedentemente indicati) e il margine Ebit adjusted è stimato fra circa 12% e circa 13% (circa 14% e circa 15% la precedente stima).