Notizie Notizie Italia Trimestrali banche italiane: per Barclays Banco Bpm e Bper “meglio posizionate”

Trimestrali banche italiane: per Barclays Banco Bpm e Bper “meglio posizionate”

23 Aprile 2024 13:50

La stagione di trimestrali di Piazza Affari è pronta a entrare nel vivo nel mese di maggio con i conti delle principali banche italiane. Il 3 maggio diffonderà i risultati Intesa, il 6 maggio toccherà a Mps, mentre il 7 maggio pubblicheranno i conti Unicredit (Cda il 6 maggio), Banco Bpm e Credem. Bper e Mediobanca alzeranno il velo sui conti rispettivamente l’8 e il 10 maggio. In occasione delle trimestrali bancarie, ecco l’outlook di Barclays sul comparto e le principali tematiche da monitorare.

Nel complesso, gli analisti si aspettano “margini di interesse solidi, un mantenimento o persino un miglioramento della guidance sull’EPS del full year 2024 e messaggi ottimistici sul fronte del rendimento del capitale”. Per la banca d’affari britannica, “i fondamentali positivi dovrebbero continuare a favorire una rivalutazione dei multipli ed essere di supporto alla luce di potenziali fusioni e acquisizioni”. I nomi preferiti di Barclays in Italia sono Unicredit e Mps.

Focus sul margine di interesse, possibile upgrade guidance

Uno degli aspetti chiave da monitorare sarà la sensibilità del margine di interesse (NII, Net Interest Income) all’andamento dei tassi, dopo l’aumento registrato nella seconda metà del 2023. Barclays si aspetta che le banche abbiano aumentato la copertura del margine di interesse nel primo trimestre per far fronte a queste dinamiche, in previsione dei tagli dei tassi. Questo dovrebbe comportare un costo maggiore nel breve periodo, ma anche un impatto positivo nel medio termine, fornendo “messaggi costruttivi sulle prospettive del NII”.

Alla luce di ciò, “potremmo vedere alcuni miglioramenti nella guidance sul margine di interesse”, poiché in precedenza le prospettive erano state abbassate in vista di un maggior allentamento monetario da parte della Bce. Al momento, i mercati scontano all’incirca tre tagli dei tassi quest’anno, rispetto ai cinque-sei attesi a fine 2023.

“I trend del NII nel primo trimestre sono solidi, nonostante siano mediamente in calo su base trimestrale, ed è improbabile che portino grandi sorprese”, afferma Barclays, mentre “mentre le azioni specifiche della società per sostenere l’EPS in futuro potrebbero avere un impatto maggiore sui prezzi delle azioni”.

Previste novità su M&A da Unicredit e Mps

Nel radar degli investitori anche eventuali aggiornamenti sul fronte delle operazioni di fusione e acquisizione. “Ci aspettiamo che le conference call si focalizzino anche su questo tema, in vista del rinnovo del Consiglio di Amministrazione di Unicredit e Bper, della possibile informativa incrementale di Unicredit sul capitale in eccesso e di aggiornamenti periodici di Mps.”

Tra i fattori che dovrebbero agevolare l’M&A Barclays sottolinea anche la riduzione in corso delle perdite non realizzate su titoli held-to-maturity, la minore sensibilità del capitale ai tassi e la sostanziale stabilità delle attività ponderate per il rischio.

Le previsioni medie su margini di interesse e utili

Con riferimento ai conti del primo trimestre, Barclays prevede che “il margine di interesse delle banche italiane scenda in media del 2,5% su base trimestrale”, mentre “le commissioni dovrebbero essere stabili”.

I costi dovrebbero “aumentare dell’1,3% su base annua ma diminuire in media del 6,5% su base trimestrale”, mentre gli accantonamenti sulle perdite sui prestiti dovrebbero risultare “al di sotto delle indicazioni annuali delle società”. “Gli utili netti dovrebbero essere solidi” e il capitale in eccesso rimanere “ampio, in media a 650 punti base”.

Secondo la banca d’affari, Banco Bpm e Bper sono le banche meglio posizionate per riportare risultati positivi.

Stime utili e target price di Barclays sulle banche italiane

Alla luce delle previsioni, Barclays ha apportato solo revisioni limitate alle stime sull’utile netto. Per quanto riguarda le banche sotto copertura, affermano gli analisti, “in media manteniamo invariato l’utile netto per il 2024”, mentre le proiezioni sul risultato netto del 2025 e 2026 vengono abbassate dell’1%.

Alla luce della maggiore visibilità sulla resilienza degli utili, la banca d’affari ha ridotto la stima sul costo del capitale, aumentando i target price su tutte le banche italiane: Intesa Sanpaolo (da 3,8 a 4,0 euro), Unicredit (da 35,9 a 41,5 euro), Mps (da 4,3 a 5,3 euro), Banco Bpm (da 7,0 a 7,8 euro), Bper (da 4,4 a 5,7 euro), Mediobanca (da 12,7 a 14,6 euro) e Credem (da 9,4 a 10,1 euro). A queste ultime due è assegnata una raccomandazione ‘equalweight’, mentre il giudizio sugli altri istituti è pari a ‘overweight’.

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Fonte: Barclays