Tremano le banche francesi, sospetta maxi frode fiscale. Cosa sta succedendo
Non c’è pace per il settore bancario europeo. Dopo le turbolenze che hanno spaventato gli investitori nelle ultime settimane, oggi sono finite nel mirino cinque istituti di credito a Parigi. In particolare, questa mattina la procura nazionale finanziaria francese (Pnf) ha eseguito una serie di perquisizioni nelle sedi delle francesi Societe Generale, Bnp Paribas, Exane (gruppo Bnp Paribas), Natixis (controllata da BPCE) e dell’inglese HSBC. Banche che adesso rischiano più di 1,1 miliardi di dollari di multe collettive.
Aperte 5 istruttorie per riciclaggio aggravato da frode fiscale
Secondo quanto riportato dalla stessa procura francese, che ha confermato le indiscrezioni del quotidiano Le Monde, le operazioni in questione rientrano nel quadro di “cinque istruttorie aperte il 16 e 17 dicembre 2021 riciclaggio aggravato dall’evasione fiscale aggravata, relativamente alla cosiddetta truffa CumCum”, una strategia di arbitraggio relativa al pagamento dei dividendi.
Come specificato dalla procura, i raid congiunti di questa mattina hanno richiesto molti mesi di preparazione, con le indagini che sono state condotte da 16 magistrati della Pnf e da oltre 150 uomini del servizio giudiziario finanziario, oltre che la presenza di sei procuratori tedeschi della procura di Colonia.
Inoltre, la procura ha spiegato che queste indagini nascono da una serie di denunce depositate da un collettivo di cittadini a fine 2018.
La truffa “CumCum”, per eludere l’imposta sui dividendi
Secondo quanto riferisce il quotidiano francese, le indagini in questione sono nate dopo uno scandalo rivelato proprio dalla stessa Le Monde nel 2019, secondo la quale alcune banche avrebbero “fatto perdere ogni anno alcuni miliardi di euro di entrate fiscali allo Stato tramite il meccanismo CumCum“.
In gergo finanziario il “CumCum” consiste nell’eludere l’imposta sui dividendi che dovrebbe essere pagata dai possessori stranieri di azioni di società francesi quotate.
In tal senso, questo meccanismo consentirebbe ad alcuni azionisti (piccoli risparmiatori o grandi fondi di investimento) di usufruire di un regime fiscale più conveniente trasferendo le loro azioni per un breve periodo agli investitori con sede all’estero per evitare una tassa sui dividendi.
A guadagnarci sia banche che investitori
In tal senso, “gli investitori detenevano le azioni durante il periodo di pagamento dei dividendi e non vengono tassati né le tasse sono rimborsate; poi vendono i titoli al proprietario originario e l’importo risparmiato viene diviso tra le due parti”.
In questo contesto, le banche avrebbero svolto un ruolo di intermediazione, addebitando una commissione ai possessori di azioni. Il meccanismo truffaldino del CumCum sarebbe, secondo il quotidiano Le Monde, una pratica “diffusa negli istituti finanziari, che consisterebbe nel porre in essere complesse operazioni sui mercati, con l’obiettivo di eludere l’imposta sui dividendi dovuti dagli azionisti delle società quotate in borsa. Tuttavia, dopo questa offensiva coordinata dalle autorità giudiziarie e fiscali, questo “hold up fiscale” potrebbe conoscere un’importante battuta d’arresto”.
Ecco che questo meccanismo consentiva alle banche di sfuggire alla tassa sui dividendi imposta ai detentori esteri di azioni di imprese francesi quotate in borsa.
Le reazioni del mercato
Societe Generale si trova in calo di oltre il 2%, stesso andamento per BNP Paribas che al momento lascia sul terreno quasi il 2%.
Debole anche HSBC che a Londra perde lo 0,22%.