Trading e ansia da FOMO: Andrea Unger spiega quanto sia sbagliato e rischioso inseguire l’attimo fuggente
La FOMO, acronimo di Fear Of Missing Out, è una patologia che letteralmente sta a indicare la “paura di rimanere tagliati fuori”, che nell’ambito finanziario e del trading equivale con la paura di perdere “il treno buono”. La FOMO spinge così molte persone a investire in maniera convinta su qualcosa prima ancora di aver analizzato adeguatamente la situazione, aver creato un piano di trading e aver costruito una solida strategia di gestione del rischio.
Questa paura di perdersi qualcosa di importante viene ulteriormente acuita dai social network portando le persone a prendere scelte eccessivamente emotive, motivando alcuni investitori a seguire la folla su un determinato investimento senza però comprendere appieno i rischi.
“Oggi sono le criptovalute, una volta c’erano il Forex o la Dot-com Bubble che andava di moda a cavallo degli anni 2000. La paura di lasciarsi sfuggire l’occasione della vita e perdere il momento giusto per fare determinati investimenti è una delle emozioni che possono spingere le persone ad investire d’impulso e con irrazionalità, aumentando il rischio di perdere i propri risparmi”, afferma Andrea Unger, trader internazionale, unico ad aver vinto per 4 volte il campionato del mondo di Trading nella categoria Futures.
“Questa emozione risulta spesso amplificata dai frequenti post pubblicati sui social media da persone che propagandano di aver ottenuto incredibili ritorni sfruttando l’attimo, l’occasione vincente. Niente di più sbagliato e rischioso. Perché nel trading è importante capire verso quale direzione sta andando quel treno, e per farlo bisogna studiare e acquisire tutte le conoscenze necessarie per muoversi con consapevolezza sui mercati finanziari.”
FOMO e il fattore l’impulsività
La ricchezza duratura va costruita gradualmente nel tempo con studio e impegno. Agire d’istinto per paura di restare tagliati fuori da una potenziale opportunità di guadagno può portare ad una pericolosa mancanza di prospettiva a lungo termine, alla riluttanza ad aspettare oppure ad aspettative esagerate che il più delle volte determinano la perdita di ingenti somme di denaro. La partita, secondo Domenico Nardiello, psicologo e psicoterapeuta, si gioca tra due componenti fondamentali presenti in ogni personalità umana: il livello di autocontrollo e quello d’impulsività.
“Una persona che ha raggiunto una buona maturità psichica”, spiega lo psicoterapeuta “riesce a gestire la continua ‘battaglia’ tra queste due componenti e a reggere di fronte ai rischi di perdita che il trading può palesare, ponendo in prima linea la razionalità che supporta l’autocontrollo. Solo in questo modo un investitore riesce a darsi il tempo di una corretta elaborazione che sostiene la scelta più giusta in quel momento e in quella situazione, tenendo a freno l’impulso alla fuga.”
I tratti distintivi dei trader FOMO
Ma quali sono le caratteristiche distintive dei trader affetti da FOMO? I trader colpiti da FOMO , spiega Unger, presentano diverse caratteristiche comuni. “Tra queste troviamo innanzitutto l’eccesso di emotività, l’impazienza e una notevole dose di avidità che li spinge a volere tutto e subito. Tutte emozioni che ovviamente interferiscono con la capacità di analizzare i mercati e prendere decisioni finanziarie oggettive. Di solito questi trader non sanno valutare correttamente il rischio né i diversi scenari legati agli investimenti, ma seguono semplicemente il gregge, emulando le decisioni finanziare della massa senza capirle fino in fondo, senza sapere dove porti la strada intrapresa”
Ci sono alcuni fattori che tendono a incentivare gli episodi di FOMO nei trader. Per esempio, è più probabile che un trader sviluppi la FOMO quando la volatilità del mercato aumenta e le escursioni di prezzo si fanno più ampie. “In questi casi, infatti, è più facile farsi trascinare dal desiderio di trarre profitto da questi movimenti dimenticando che quando la volatilità aumenta cresce anche il rischio di perdita”, argomenta Unger. Un altro esempio è costituito dal modo in cui molti trader reagiscono alle lunghe serie di vittorie o sconfitte. “In entrambi i casi può svilupparsi una tendenza ad investire sempre di più sulla spinta dell’euforia per i ritorni realizzati o, al contrario, per il desiderio di rifarsi delle perdite. Non dimentichiamo infine l’effetto dei media. Sentire o leggere spesso notizie di persone che si sono arricchite facilmente con determinati investimenti può spingere molti trader a gettarsi a capofitto in quegli stessi investimenti, convinti della loro efficacia perché apparentemente confermata da tali notizie”.
Trading, diffidare da chi promette rendimenti stratosferici
Non va tralasciato il fatto che la FOMO, oltre a determinare il più delle volte ingenti perdite di denaro, può causare anche frustrazione e stress psicologico, creando le condizioni ideali per cadere nella rete di truffatori. “Bisogna sempre restare con i piedi ben fissi per terra”, sostiene Unger “diffidando di chi promette grandi performance e prospettive di rendimento stratosferiche. Stiamo alla larga dai Paperon de’ Paperoni che ostentano ricchezza solo per adescare il maggior numero di persone possibile tra chi sogna quello stesso benessere economico ed è disposto ad investire il proprio denaro per ottenerlo. Per non cadere vittima di truffe e investire in maniera consapevole l’unica arma a disposizione è una buona formazione finanziaria. Anzi, dovrebbe essere insegnata a scuola, soprattutto perché i ragazzi italiani, a livello europeo, sono tra quelli che hanno maggiori lacune”.
A tal riguardo l’ultima indagine PISA dell’OCSE evidenzia come su una lista di 20 Paesi, gli studenti italiani sono tredicesimi per alfabetizzazione finanziaria, con un punteggio medio di 476 contro una media Ocse di 505. “È quindi evidente che prima di salire sul ‘treno giusto’, per non deragliare, grazie agli ‘strumenti’ dello studio e della preparazione, si devono costruire dei solidi binari”, conclude Unger.
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