Notizie Valute e materie prime Commodity della settimana: l’oro vola su nuovi massimi storici tra incertezza geopolitica e taglio tassi

Commodity della settimana: l’oro vola su nuovi massimi storici tra incertezza geopolitica e taglio tassi

18 Luglio 2024 10:21

Si prende la scena in questa settimana di contrattazioni nel mondo Commodities l’oro, il re dei metalli preziosi. L’incertezza ancora elevata sul fronte dei tassi di interesse e sulle condizioni geopolitiche sono i principali driver che hanno consentito all’oro di registrare nuovi massimi storici nella seduta di mercoledì 17 luglio, toccando la cifra record di 2.483 $/oncia.

La commodity continua quindi il proprio trend positivo che da inizio anno le ha consentito di segnare quasi un +20%, con condizioni macroeconomiche legate alla domanda e all’offerta che non lasciano presagire cambi imminenti rispetto allo scenario attuale.

Incertezza sui tassi e sul piano geopolitico

Tra i principali stimoli che hanno accompagnato il trend in crescita del prezzo dell’oro in questa prima metà del 2024 troviamo sicuramente l‘incertezza derivante dal fronte taglio dei tassi di interesse e quella derivante dal fronte geopolitico.

Se le guerre tra Russia ed Ucraina e quella in territorio palestinese non sembrano sull’orlo di una pace imminente, non si può dire lo stesso della politica monetaria di Fed e Bce in primis. Le due banche centrali hanno infatti avviato la politica di riduzione dei tassi di interesse ma non è ancora chiaro il percorso che intendono perseguire.

La Bce ha abbassato i tassi dai massimi storici il mese scorso e nella riunione di oggi molto probabilmente lascerà tutto invariato. I mercati prevedono quasi due tagli dei tassi per il resto dell’anno e poco più di cinque mosse entro la fine del prossimo anno. Per quanto riguarda la Fed, invece, il dato di giovedì scorso sull’inflazione statunitense, in calo al 3% (con dato core in rallentamento al 3,3%) ha rafforzato la prospettiva di un taglio dei tassi a settembre, seguito da un’altra probabile riduzione entro fine anno.

Al momento si tratta tuttavia di semplici speculazioni che trovano riscontro solamente nell’elevata incertezza che creano, stimolando gli investimenti in oro per le pratiche di  hedging contro l’inflazione e di bene rifugio.

Produzione, domanda ed offerta

A stimolare la salita del prezzo dell’oro, oltre all’incertezza sulla politica monetaria da parte di Fed e Bce e all’instabilità geopolitica per le guerre in Europa e Medio Oriente, giocano un ruolo chiave anche le condizioni di produzione e consumo. Dal lato della produzione, dal report del World Gold Council si evince come nel primo trimestre 2024 globalmente ci sia stato un incremento totale di $ 893 tonnellate segnando un +4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Ad essere il principale motore di questo aumento è stata l’attività da estrazione dei principali paesi produttori, come Cina e Ghana, che hanno compensato la diminuzione registrata nella produzione di altri importanti estrattori, Messico ed Australia tra gli altri.

Anche sul fronte della domanda si è segnato un incremento  attestatosi, nel primo trimestre 2024, ad un +3% sul confronto annuo su anno, raggiungendo 1.238 tonnellate. I principali driver a sostenere le correnti in acquisto sono stati soprattutto gli investimenti massicci da parte delle banche centrali.

Nel complesso, il prezzo ha subito un impatto marginale dagli effetti macroeconomici in termini di domanda e offerta, i cui incrementi si sono di fatto compensati. Per il resto del 2024 ci si attende che la produzione mineraria possa addirittura raggiungere livelli record, superando quello stabilito nel 2018, così come la domanda dovrebbe rimanere forte, soprattutto in uno scenario geopolitico che non tende a placarsi.

Uno sguardo al grafico dell’oro

Oro che continua a spingere sull’acceleratore e segna il suo massimo storico toccando i 2.483 $/oncia. Trend di medio periodo che vede una crescita positiva che ha permesso di registrare una performance che da inizio anno ha fatto guadagnare quasi il +20% sul future quotato al COMEX (GC1!).

Dal grafico si può notare come la corsa versa verso i massimi storici sia stata intervallata da momenti di recupero caratterizzati da movimentazioni laterali di accumulo. Queste pause hanno permesso all’oro di prendere fiato e ripartire con forza verso quote via via più elevate, così come successo anche con l’ultimo sprint. Le trendline di breve e medio periodo (in blu) sono entrambe positive con la prima che è stata testata nella seduta del 27 giugno ma poi abbandonata con il prezzo che si è proiettato verso livelli superiori. Al momento, i segnali principali sono due: la rottura della resistenza statica (in giallo) sui massimi storici precedenti ($ 2.448,80/oncia) e la contestuale rottura della resistenza dinamica sul grafico del RSI a 14 periodi (in arancione). Si tratta in entrambi i casi di due segnali di forza del trend soprattutto qualora arrivassero ulteriori conferme nelle successive sedute di contrattazione oltre i livelli tracciati.

Inoltre, sul grafico si possono notare due potenziali pattern: una bullish flag di medio periodo ed un doppio minimo di breve. Il primo (bullish flag) si è formato con il movimento laterale di correzione cominciato a maggio e conclusosi con la conferma del pattern nella seduta del 3 luglio. Si tratta di un segnale bullish che, salvo scossoni di mercato, proietterebbe il prezzo oltre i massimi già tracciati verso l’area $ 2.500/oncia. Il secondo pattern (doppio minimo) riguarda invece uno scenario di inversione e si è verificato durante formazione della bullish flag. Il doppio minimo è un pattern di inversione ed ha permesso di rompere al rialzo le principali resistenze segnando il record di prezzo: il target minimo del pattern era infatti $ 2.460,50/oncia.

Al momento attuale quindi vede uno scenario ancora fortemente bullish per il re dei metalli preziosi, sostenuto da dinamiche geopolitiche e di politica monetaria ma anche dalle correnti che influenzano il mercato. Attenzione quindi ad eventuali annunci a sorpresa soprattutto in ottica tassi di interesse che potrebbero cambiare le sorti di questa commodity.