Notizie Notizie Mondo Torna febbre Bitcoin? Libra di Facebook fa da assist e c’è importante differenza rispetto al 2017

Torna febbre Bitcoin? Libra di Facebook fa da assist e c’è importante differenza rispetto al 2017

24 Giugno 2019 13:49

Prezzi del Bitcoin in forte rimonta, superano anche la soglia di $11.000, testando il record dal 5 marzo del 2018. Merito, in parte, della criptovaluta Libra, il cui lancio è stato annunciato giorni fa da Facebook. Come ha fatto notare alla Cnbc Jehan Chu, co-fondatore di Kenetic Capital, società che investe nella start-up blockchain, “il balzo del Bitcoin è dovuto a due fattori. Da un lato, cresce il consensus all’interno della comunità degli investitori,  che vedono il Bitcoin sempre di più come un asset legittimo di valore nell’era digitale. La seconda cosa è che il lancio della criptovaluta Libra di Facebook ha costretto tutti i CEO a prendere in seria considerazione il cripto-mondo”.

E così, nelle ore precedenti, il Bitcoin Price Index di Coindesk ha testato un massimo intraday pari a $11.307,69, prima di tornare a essere scambiato a $10.624,10.

La febbre Bitcoin sta tornando tra gli investitori nonostante i moniti dei detrattori, che ricordano agli investitori potenziali il crash che seguì il raggiungimento del massico storico da parte della valuta digitale, nel dicembre del 2017, quando venne superata quota $19.000. Il crollo fu tale che, anche all’inizio del 2019, i prezzi scivolarono fino a $3.000, dopo un 2018 da dimenticare. Il recupero è iniziato lo scorso febbraio, portando il guadagno del 2019  a superare +170%.

Libra verrà lanciata a metà del 2020 e sarà gestita dalla Libra Association, organizzazione indipendente e non profit, con sede a Ginevra. Il nuovo progetto Facebook è stato illustrato da David Marcus, ex presidente di PayPal, assunto da Zuckerberg nel 2014, che ha concepito il progetto Libra.

Certo, perplessità e interrogativi non mancano, tanto che qualcuno in Usa è arrivato a chiedere anche lo stop alla realizzazione del progetto.

Tornando al Bitcoin, fino a che punto il rally che lo sta interessando è sostenibile?

Il sito CoinTelegraph scrive che, secondo Tom Lee di Fundstrat, ora che la criptovaluta ha sfondato al rialzo la soglia psicologica dei 10.000 dollari, ha tutti i presupposti per volare versi nuovi record. Il sito riporta, inoltre, come questa volta ci sia una cruciale differenza rispetto alla performance del 2017, quando il Bitcoin si avvicinò a quota 20.000, testando il massimo storico nel dicembre di quell’anno, per poi capitolare verso il basso.

All’epoca, viene fatto notare, il balzo fino a quasi a 20.000 dollari venne alimentato, infatti, soprattutto dagli acquisti degli investitori retail. Questa volta, invece, stando almeno ai dati di Google Trend, non sono i piccoli investitori a posizionarsi sull’asset.

Le volte in cui la parola “Bitcoin” è stata cercata dagli utenti di Google è pari ad appena il 10% delle ricerche del 2017. In altre parole, visto che molti investitoi retail FOMO (Fear of Missing Out, ovvero paura di perdere l’occasione) non sono ancora entrati ufficialmente nel mercato, i prezzi del Bitcoin potrebbero avanzare stavolta molto di più.

Questo, a fronte di una domanda da parte degli investitori istituzionali che è volata. Basti pensare che in data 17 giugno, gli open interest del CME Group sono stati pari a 5.311 contratti per un totale di 26.555 BTC, e per un valore di $246 milioni, che fa impallidire i volumi del giorno in cui venne testato il record nel 2017.