Trump contro tutti: ecco chi vince con la trade war, in primis il Vietnam
Come in qualsiasi guerra che si rispetti anche in quella attuale che si sta combattendo sul terreno del commercio alla fine ci saranno vincitori e perdenti. Chi sarà tra le fila degli uni e degli altri lo dice Martin Currie di Legg Mason secondo cui è oggi molto improbabile che la guerra commerciale finirà per ridurre il deficit commerciale tra USA e Cina, né otterrà l’esito di frenare lo sviluppo cinese.
I vincitori della guerra commerciale
Tra chi beneficerà della guerra a suon di dazi intrapresa dagli Stati Uniti contro il resto del mondo, Cina in testa, troviamo in primis il Vietnam. Il Paese è sì molto indietro alla Cina per quanto riguarda la capacità di attrarre investimenti esteri ma, dice l’esperto di Legg Mason, nel clima attuale il fatto che sia un attore diverso dalla Cina diventa importante. Ad oggi Hanoi è il principale beneficiario dei recenti riposizionamenti delle catene di fornitura in Asia con il risultato di produrre una sostanziosa spinta al Pil per il prossimo decennio.
Per eludere dazi e sanzioni, la soluzione a cui si stanno rivolgendo molte aziende è l’automazione industriale che si traduce nella decisione di impiegare robot, stampanti 3D. L’elemento chiave è costituito dalla tecnologia, in particolare dall’utilizzo del 5G. Dunque, tra i chiari vincitori della trade war, sottolinea ancora Currie, ci saranno i produttori di chip di alta qualità, come TSMC, Samsung Eletronics, SK, Hynix e Qualcomm. Altri vincitori potrebbero essere i consulenti specializzati e gli sviluppatori di software come EPAM o TC e, infine, anche quelle società di ingegneria civile coinvolte nei progetti per la costruzione di nuovi impianti e centri logistici. Sul carro dei vincitori saliranno anche le aziende specializzate in intelligenza artificiale, settore in cui si percepisce l’urgenza di creare dei campioni nazionali, è quello dell’intelligenza artificiale. Ogni azienda credibile in questo campo – continua l’esperto – disporrà di facile accesso a finanziamenti e di protezione da possibili acquirenti esteri. Infine vincenti saranno anche gli specialisti di diritto commerciale, particolare settore delle professioni legali a cui rivolgersi quando c’è instabilità e incertezza intorno alle politiche commerciali.
I perdenti
Tra i perdenti della trade war, l’esperto di Legg Mason menziona la Unverified list dell’US Commerce Department, la black list stilata dall’ US Commerce Department contenente le aziende straniere che, a suo parere, non agiscono in buona fede e potrebbero rappresentare una minaccia alla sicurezza.
Tra i perdenti anche il Regno Unito alle prese con la Brexit. Al momento, la gamma di possibili scenari della Brexit rimane troppo ampia per poter ipotizzare quale sarà il risultato finale dice l’esperto secondo cui però “è sufficiente dire che – a prescindere dalla propria posizione – gli investitori dovrebbero vedere qualsiasi risultato che ponga fine all’appartenenza del Regno Unito all’Unione Europea come un peggioramento delle prospettive commerciali ed economiche”. Infine a fare le spese della trade war i lavoratori poco specializzati. “I paesi con un impegno serio e credibile verso il miglioramento dell’istruzione e dell’educazione sono in posizione migliore per gestire questi cambiamenti. Quelli che invece sono indietro da questo punto di vista, o non se ne stanno preoccupando , sono destinati ad andare incontro a delle difficoltà” conclude l’esperto.