Tlc in fibrillazione: dossier Tim-Iliad resta caldo. Titolo scatta ancora sul Ftse Mib, ora a +20% ytd

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A Piazza Affari non si parla solo di banche. In un mercato alle prese con una vera e propria sbornia di annunci sul tema del risiko bancario (ieri è arrivata l’Ops di Bper su Popolare di Sondrio), c’è un altro capitolo che si sta lentamente ma con insistenza facendo largo. Ovvero il consolidamento del mercato italiano delle comunicazioni, con le ultime indiscrezioni che parlano di diversi attori in campo, diverse operazioni straordinarie che potrebbero prendere forma. Diverse ipotesi speculative che portano alla coppia Iliad-Tim.
L’ultima ricostruzione è firmata oggi da “Il Corriere della Sera“, secondo il quale il gruppo francese guidato in Italia da Benedetto Levi avrebbe avuto un incontro con il Mef, assistito da Lazard. Nessuna conferma ufficiale sulla questione, ma solo rumors e ipotesi che anche oggi sostengono i corsi di Borsa di Telecom Italia che accelera ancora verso quota 30 centesimi.
Attorno alle 15:30 il titolo dell’ex monopolista sale di quasi il 7% alle spalle della sola Iveco che oggi vola del 19%. Da inizio anno l’azione del gruppo guidato da Labriola ha messo a segno una crescita di circa il 22% ytd (alle spalle anche in questo caso di Iveco che ha messo a segno in poco più di un mese un +49%).
Ancora voci di interesse su Tim: ecco cosa sta accadendo
Proviamo a prendere in mano il bandolo della matassa, mettendo insieme le più recenti indiscrezioni sul dossier Tim-Iliad. Dopo i rumors di ieri de “Il Giornale”, secondo il quale Iliad avrebbe affidato a Boston Colsulting Group il compito di studiare una possibile strada per una aggregazione con Tim, il quotidiano di via Solferino parla dei contatti con Giorgetti.
Ma non solo, su Tim ci sarebbe anche l’interesse di CVC con un progetto alternativo (focus su Enterprise) che potrebbe però convergere con quello di Iliad (potenzialmente interessata anche solo alla parte consumer). In più c’è “La Stampa” mette sul tavolo anche il nome di Apax, unendolo a quello dei fondi potenzialmente interessati alla quota di Vivendi e all’intero gruppo. Operazione che dovrebbe, però, avere il via libera del Governo (Golden power).
Insomma, le ipotesi guardano a diverse strade percorribili. Vedremo se nel corso della presentazione dei conti e del nuovo piano il prossimo 13 febbraio, il ceo Pietro Labriola fornirà qualche spunto o indicazione.
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Cosa dicono gli analisti
Gli analisti Intesa Sanpaolo confermano la raccomandazione buy su Tim, con una valutazione di 0,35 euro. “Al momento, non incorporiamo nessun scenario di M&A nella valutazione”, segnalano gli esperti ricordando che nello scenario attuale “Iliad non è soddisfatta della sua attuale posizione in Italia”. La stessa Intesa ricorda, infatti, che il gruppo transalpino ha provato ben due volte a rilevare Vodafone Italia (per 11,2 miliardi di euro e 10,5 miliardi rispettivamente nel dicembre 2022 e un anno più tardi nel dicembre 2023), che ha poi preferito la proposta di Swisscom e il matrimonio in Italia con Fastweb (closing dell’operazione avvenuta a fine 2024).
Sulle indiscrezioni circolate oggi, arriva anche il commento di Equita che si era espressa anche ieri sui rumors del quotidiano “Il Giornale”. “Le ipotesi speculative sul gruppo trovano fondamento a nostro avviso in una valutazione delle attività domestiche molto compressa (4x EV/Ebitda aL ai prezzi di mercato di Tim Brasil), in un ritorno alla crescita e alla generazione di cassa con debito ora sotto controllo, e in un potenziale market repair in scenari di consolidamento del segmento consumer”, commentano gli analisti della sim milanese che sempre oggi hanno pubblicato una nota con le attese sul 2024 e sul piano 2024-27 sulla base dell’ipotesi della cessione di Sparkle entro fine 2025 e di un cambio EUR/BRL di 6.
In vista dei conti e del piano che verranno approvati dal board il 12 febbraio e presentati dal ceo Pietro Labriola il giorno successivo (13 febbraio), Equita ha alzato il target a 0,36 euro (da 0,34) per le ordinarie, confermando la raccomandazione d’acquisto (rating buy).
“Abbiamo alzato il target a 0,36 euro per i titoli ordinari e 0,44 euro per le risparmio sulla base della nostra SOTP che valuta: gli asset domestici 5 volte EV/Ebitda aL 2025 (4volte per Consumer e 6,5volte per Enterprise); Tim Brazil a valori di mercato; 750 milioni di euro dal canone di concessione; 500 milioni del potenziale earn-out legato alle sinergie FiberCop/OF”, spiegano da Equita.