Notizie Notizie Italia Risiko tlc: voci su dossier Tim-Iliad. Per Labriola&Co si avvicina ‘doppietta conti-piano’

Risiko tlc: voci su dossier Tim-Iliad. Per Labriola&Co si avvicina ‘doppietta conti-piano’

6 Febbraio 2025 15:28

Il consolidamento sembra essere una parola molto in voga anche quest’anno a Piazza Affari. Mentre il mercato ha gli occhi fissi sulle grandi manovre in corso nel settore finanziario che vedono coinvolti alcuni big del Ftse Mib come UniCredit, Mps, Banco Bpm (solo per citarne alcuni) e che, se andassero in porto ridisegnerebbero il panorama bancario nazionale, sono tornate a susseguirsi le voci di un consolidamento nel settore delle tlc.

Completata a inizio anno l’operazione che ha visto gli svizzeri di Swisscom rilevare Vodafone Italia e dare vita a Fastweb + Vodafone, definita “la più importante operazione di consolidamento degli ultimi anni sul mercato delle telecomunicazioni in Italia”, il mercato guarda, appunto, a nuovi futuri assetti e alle possibili aggregazioni nel mondo tlc italiano.

Con il nome di Iliad che torna in primissimo piano: la società guidata da Levi potrebbe tornare, infatti, alla carica dopo i tentativi falliti in passato (ben due proposte per rilevare Vodafone Italia, che alla fine ha preferito Swisscom). E la partita delle tlc italiane sembra pronta già riaccendersi. Sull’argomento è tornato a inizio settimana anche “Corriere Economia“, secondo il quale di fronte alla pressione delle tariffe e al calo dei margini un consolidamento nell’ambito delle telecomunicazioni è la strada necessaria da percorrere. Con l’idea di portare gli operatori da quattro a tre come avviene in Germania, Portogallo, Grecia o Irlanda.

Oggi sono arrivate, però, nuove voci su un potenziale dossier Iliad-Tim a meno di una settimana, dalla presentazione da parte di Telecom Italia dei conti e del nuovo piano. 

Tlc e i possibili riassetti

Quando manca meno di una settimana ai risultati preliminari per il 2024 e al nuovo piano di Tim, previsti per il prossimo 12 febbraio, si torna a parlare dell’ipotesi di integrazione nel settore con le ultime indiscrezioni de “Il Giornale” in edicola oggi. In particolare, il quotidiano riporta che “Iliad avrebbe affidato il mandato a Boston Consulting Group di studiare una possibile via per acquisire le attività di telefonia di Tim”. Non solo, l’articolo a firma di Marcello Astorri parla anche di un interesse ancora vivo da parte di CVC per valutare un’operazione di Opa sul gruppo e successivo “spezzatino” delle attività Brasile, consumer ed enterprise.

“Le opzioni di consolidamento sono favorite dal cambio di commissario europeo alla concorrenza, anche se dovranno passare al vaglio del governo, che difficilmente potrebbe accettare uno spezzatino e che ha interesse che siano preservati occupazione e rilevanza strategica del gruppo”, sottolineano gli analisti di Equita Sim, secondo i quali “l’articolo non porta elementi nuovi, ma evidenzia un’opzione speculativa che esiste e rimane totalmente non riflessa dal titolo (il multiplo implicito delle attività domestiche oggi è di circa 4volte contro le 8volte pagate da Swisscom per Vodafone Italia)”.

Alcuni  ostacoli da superare: l’analisi di Bloomberg

“M&A Telecom Italia-Iliad non impensabile, nonostante gli ostacoli”. Questo il titolo di un’analisi a cura di Bloomberg che prende in considerazione “il potenziale interesse di Iliad per il business domestico di Telecom Italia, riportato da Il Giornale, che potrebbe dare vita a un’entità combinata con una quota di mercato mobile del 38% e fissa del 40%, se riuscisse a superare gli ostacoli di valutazione, antitrust e controllo statale“. Nell’analisi si ricorda che Iliad ha messo sul piatto un’offerta per Vodafone Italia nel 2024, poi respinta, a 10 volte EV/Ebitdaal, che “potrebbe essere un punto di riferimento per i colloqui per un deal, mentre i rischi in termini di antitrust ora sembrano più gestibili man mano che il contesto normativo migliora in Europa. Qualsiasi accordo, però, dovrebbe ottenere il sostegno del governo, il che potrebbe essere più difficile da ottenere“.

Il 12 febbraio doppio appuntamento: conti e piano. Le attese di Barcays

Intanto per Tim il catalyst sono i conti e il piano che verranno svelati il prossimo 12 febbraio. Nell’attesa del doppio appuntamento, nei giorni scorsi, da Barclays hanno aggiornato le previsioni prima dopo i recenti movimenti nel mercato forex (apprezzamento del real brasiliano). Gli analisti della banca d’affari britannica hanno lasciato sostanzialmente invariate le stime per il 2024 e prevedono che il debito netto raggiunga circa 7,4 miliardi di euro (inclusa la cessione della partecipazione di Inwit).

Barclays ha, invece, rivisto le previsioni per il 2025 e 2026: ora si attendono ricavi rispettivamente a +1,8% e +2,2% a quota 15 miliardi di euro e 15,3 miliardi. Con un Ebitda organico visto in aumento a 3,9 miliardi di euro nel 2025 (+2,8%) e a 4,3 miliardi nel 2026 (+3,2%) in scia a stime più elevate per Tim Brasil grazie all’apprezzamento del real brasiliano rispetto all’ultimo aggiornamento.

Nel recente report , Barclays ha aumentato il target price su Telecom Italia da 0,34 a 0,35 euro e ha confermato il rating Overweight con un potenziale di rialzo del 30% per le azioni ordinarie.

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Titolo Tim resta in evidenza

Equita si sofferma poi sul recente movimento del titolo Tim che anche oggi viaggia in rialzo a Piazza Affari, registrando un +1,45% a un passo da 0,28 euro (+13% circa ytd). “Pensiamo stiano prevalendo al momento i messaggi di confidenza sui risultati 2024 e sulle prospettive di piano, così come il rafforzamento del cambio euro/real brasiliano e di Tim Brazil“, suggerisce la sim.