Notizie Notizie Mondo Titoli oil: azionisti dicano addio a dividendi dopo shock petrolio (analisti)

Titoli oil: azionisti dicano addio a dividendi dopo shock petrolio (analisti)

21 Marzo 2020 14:35

Il petrolio mercoledì è affondato ai nuovi minimi a 18 anni e le prospettive sono alquanto fosche considerando il presumibile shock di domanda di greggio a livello globale complice l’emergenza Covid-19. Goldman Sachs ha addirittura previsto che quest’anno il più grande crollo della domanda di sempre con un declino in tutto il 2020 di 1,1 milioni di barili al giorno (bpd).

Settore in ginocchio, dividendi a rischio?

I minimi toccati dai prezzi del petrolio stanno trascinando giù le azioni e le obbligazioni delle compagnie energetiche, nonché le obbligazioni e le valute dei paesi produttori di petrolio. “Non c’è ancora alcun segno del placarsi della guerra dei prezzi tra Russia e Arabia Saudita ed è anche troppo presto per gli importatori di petrolio per rendersi conto di qualsiasi spinta derivante dalla caduta dei prezzi del petrolio poiché l’attività economica è fortemente limitata dai tentativi di contenere il virus”, rimarca Marija Veitmane, Multi Asset Class Research Senior Strategist di State Street Global Markets, che ritiene comunque probabile che gli sforzi delle banche centrali e dei governi mantengano la maggior parte dei produttori di energia e delle società di servizi energetici in grado di attenuare alcuni rischi sovrani.

“Tuttavia – prosegue l’esperta – le loro prospettive di guadagno e la capacità di investire sono fonte di preoccupazione. Gli azionisti possono anche abbandonare ogni speranza di ricevere dividendi dai titoli energetici, che storicamente sono stati i migliori pagatori sul mercato”. Il crollo del prezzo del petrolio avrà anche un sostanziale effetto a catena sulla spesa complessiva per investimenti e sarà particolarmente sentito dalle società industriali. “Le azioni in entrambi i settori hanno sostanzialmente sottoperformato ed è improbabile una rapida inversione di tendenza”, conclude Marija Veitmane.

Eni prova a preservare la cedola con sforbiciata al capex

Sempre mercoledì Eni, alla luce dei recenti sviluppi di mercato intervenuti a seguito della diffusione della pandemia COVID-19 e delle decisioni assunte dall’OPEC+, ha ritirato la proposta di acquisto di azioni proprie e l’amministratore Delegato, Claudio Descalzi, ha informato il CdA della revisione in corso delle attività programmate per il 2020-2021, anticipando che la revisione considererà una significativa riduzione dei Capex e delle spese previste.
Il ceo del gruppo del Cane a sei zampe ha però rassicurato sul dividendo: “adesso le priorità sono la tutela della salute delle nostre persone, delle comunità in cui operiamo e la difesa della solidità del nostro bilancio e del dividendo”.