Tim non si ferma con partita M&A: ora spunta anche Poste. I possibili scenari

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Non un solo rumor ma un susseguirsi incalzante di ipotesi speculative che vedono sotto i riflettori il consolidamento del settore delle telecomunicazioni in Italia, con Tim in primo piano. Il tutto in una settimana già densa di appuntamenti per il gruppo guidato da Pietro Labriola che si prepara ad approvare il 12 febbraio i risultati finanziari preliminari per il 2024 e l’aggiornamento del piano strategico.
Le voci che si rincorrono da giorni stanno sostenendo il titolo che avanza anche oggi in Borsa, mostrando un rialzo dell’0,95% a 0,303 euro. Dallo scorso 3 febbraio l’azione ha messo a segno un rally di quasi il 18% (in sole 6 sedute, compresa quella di oggi), da inizio anno il titolo Telecom Italia ha messo a segno un balzo di quasi il 24% ytd.
Oltre a quello di Iliad, le ultime indiscrezioni vedono un nuovo nome affiancare quello di Tim: Poste Italiane.
Dossier Tim: non solo Iliad, spunta anche il nome di Poste
Non solo risiko bancario a Piazza Affari. È da qualche tempo che tengono banco, con sempre maggiore insistenza, le voci di un consolidamento del mercato italiano delle tlc con le speculazioni su una potenziale combination con Iliad. Secondo più fonti, la società di telecomunicazioni francese avrebbe compiuto passi concreti in questa direzione, mentre altri attori finanziari sarebbero pronti a giocare le loro carte.
Nella ridda di rumors è spuntata una novità, anticipata lo scorso 7 febbraio da “Il Foglio”: oltre ai francesi (Iliad sarebbe già in contatto con il Mef per una potenziale operazione con l’ex monopolista) e al fondo Cvc con una possibile Opa, sarebbe spuntato anche il nome di Poste Italiane. Secondo quanto anticipato da “La Repubblica“, oggi è previsto un consiglio straordinario del gruppo guidato da Matteo Del Fante durante il quale i temi di discussione potrebbero riguardare da una parte l’Opa di Banco Bpm su Anima (quest’ultima ha in mano l’11,95% del gruppo del risparmio gestito, secondo maggiore azionista alle spalle della banca guidata da Castagna che detiene il 22,38%), e dall’altro il tema Tim e in mano francesi.
“In queste ore, si agita molto nella maggioranza di centrodestra – la corrente ostile alla consegna di Tim in mani francesi. Questa corrente comincia a spingere per una soluzione diversa che dovrebbe portare Poste Italiane ad acquisire la quota che Cassa Depositi e Prestiti ha dentro Tim (pari al 9,81%) – si legge nell’articolo del quotidiano romano –. Insieme Tim e Poste potrebbero farsi largo in alcuni settori strategici: dalle sconfinate memorie digitali in cloud ai servizi alla Pubblica amministrazione. Ambiti nei quali Tim e Poste opererebbero, unite, nel segno dell’italianità“.
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Equita: “ridda di ipotesi speculative, che dimostra a nostro avviso un rinnovato interesse per l’asset”
“Una ridda di ipotesi speculative, che dimostra a nostro avviso un rinnovato interesse per l’asset e la sottovalutazione delle attuali quotazioni del titolo“, commentano da Equita che confermano la valutazione di 0,36 euro su Tim, mantenendo la raccomandazione d’acquisto (rating buy). Gli analisti della sim milanese, alla luce dei vari scenari prospettati dalle diverse indiscrezioni, mettono in evidenza tre differenti considerazioni:
- La combinazione tra Iliad Italia e Tim presenta rischi di tipo regolamentare ma avrebbe sinergie significative e un potenziale impatto di market repair. Le percentuali di capitale indicate (65-35% ordinario o 72-28% totale) ci sembrano però poco coerenti con l’apporto di Ebitda di Tim rispetto a Iliad (90-10%) e con l’esposizione di Tim al segmento enterprise (premiante rispetto al segmento consumer).
- Il coinvolgimento di Cvc (o di altri fondi) come compratore della quota di Vivendi nell’operazione Iliad potenzialmente rimuove l’incertezza legata all’atteggiamento di Vivendi, ma introduce un ulteriore tema di valutazione degli asset da conferire.
- La combinazione alternativa con Poste Mobile non pone rischi regolatori, genera alcune sinergie industriali pur con un limitato consolidamento di mercato.
Akros: “l’attenzione tornerà ai fondamentali”
“Sebbene il consolidamento possa essere un’opzione nel medio termine, crediamo che per ora l’attenzione tornerà ai fondamentali con la pubblicazione mercoledì sera dei risultati 2024 e la presentazione giovedì mattina del nuovo piano aziendale. Su questa base, confermiamo la nostra raccomandazione neutral e il prezzo obiettivo di 0,28 euro”, commentano gli analisti di Banca Akros in vista della pubblicazione dei conti.
“Le performance domestiche dell’azienda hanno iniziato a essere incoraggianti, con il terzo trimestre che ha registrato una crescita sostenuta e robusta degli utili e un miglioramento delle performance operative”, segnalano da Bloomberg Intelligence.
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