Tim in rosso (-4%) dopo i conti. Labriola ottimista sui target 2023
I ricavi di Tim tornano in crescita in Italia per la prima volta dopo 5 anni. Nel secondo trimestre, in Italia, la società guidata da Pietro Labriola ha evidenziato ricavi totali di 2,9 miliardi di euro in rialzo dello 0,6% rispetto allo stesso periodo di un anno fa con un Ebitda organico a 1,1 miliardo di euro in crescita dello 0,5% su base annuale. Sempre sul piano domestico proseguono le attività di transformation, la focalizzazione sui costi e la revisione dei buisiness model alla luce dello sfidante contesto industriale e finanziario. Il titolo segue il trend negativo a Piazza Affari e perde il 4% nella seduta di oggi a 0,25 euro per azione.
Sugli obiettivi da centrare nel 2023 il numero uno di Tim ha commentato così: “Se porteremo a casa i risultati previsti per il 2023 e siamo sulla buona strada, saremo il primo management di Tim in 12 anni ad avere centrato le guidance per due anni consecutivi”, ha spiegato Labriola in una intervista a Il Sole 24 Ore.
I numeri del primo semestre
Mentre nella prima metà dell’anno il gruppo ha realizzato ricavi per 7,8 miliardi di euro in crescite del 3,5% rispetto all’anno precedente e un Ebitda organico di 3,1 miliardi (+4,7%). Il Capex (spesa per investimenti) è stato pari a 1,7 miliardi di euro (-6,1%), di cui 1,3 miliardi sul mercato domestico (-5,9%). Al 30 giugno l’indebitamento finanziario netto era pari a 26,2 miliardi (+0,8 miliardi rispetto allo scorso 31 dicembre). Con l’Ebitda After Lease del Gruppo nel semestre si è attestato a 2,6 miliardi di euro (+3,1% a/a).
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I risultati del II trimestre
I ricavi totali di Gruppo si sono attestati a 4 miliardi di euro (+2,8% a/a), i ricavi da servizi di gruppo ammontano a 3,7 miliardi di euro (+1,8% a/a) e l’Ebitda di Gruppo ammonta a 1,6 miliardi di euro (+5,6% a/a).
Nel business domestico i ricavi totali registrano la prima crescita dopo 20 trimestri (+0,6% a/a) a 2,9 miliardi di euro. I ricavi da servizi ammontano a 2,6 miliardi di euro e sono in via di stabilizzazione, con una differenza anno su anno pari a -0,9% (-2,4% a/a nel primo trimestre 2023). I ricavi da servizi fissi sono stabili (+0,2% a/a).
Nel corso del trimestre sono proseguite le azioni di contenimento dei costi volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale di Tim Domestic (Piano di Trasformazione, target cumulato di riduzione dei cash cost di 1,5 miliardi di euro entro il 2024 rispetto all’andamento inerziale).
Labriola ottimista per il 2023
Dopo i risultati, che evidenziano un aumento di ricavi e marginalità, il numero uno di Tim Pietro Labriola ha espresso un certo ottimismo sulla capacità del Gruppo di centrare i target 2023. “Se porteremo a casa i risultati previsti per il 2023 e siamo sulla buona strada, saremo il primo management di Tim in 12 anni ad avere centrato le guidance per due anni consecutivi”, ha spiegato Labriola in una intervista a Il Sole 24 Ore.
Nell’intervista Labriola ha auspicato un consolidamento del mercato italiano, che vedrebbe gli operatori ridursi da cinque a tre. Inoltre vede Tim nelle vesti di “cacciatore” sia nel business consumer che enterprise, dove ricopre già un ruolo da protagonista.
Sulla questione cessione di NetCo e una possibile offerta vincolante del fondo USA KKR, il ceo di Tim ha dichiarato: “Le prime offerte sono arrivate a febbraio ed entro fine settembre ci aspettiamo un’offerta vincolante. L’estate scorsa si parlava di offerte da 14 miliardi di euro e oggi sul tavolo, secondo quanto si legge sui giornali, c’è un’offerta che supera i 20 miliardi. Sono i tempi necessari per gestire una operazione di questa portata, la più grande in Europa degli ultimi anni.”