Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Test Fed per i mercati: fari su Wall Street, tassi bond e dollaro

Test Fed per i mercati: fari su Wall Street, tassi bond e dollaro

19 Marzo 2025 11:50

La riunione odierna della Federal Reserve lascerà con ogni probabilità invariati i tassi di interesse, ma non per questo mancheranno spunti utili per gli investitori. Alcuni potrebbero arrivare dalla conferenza stampa del presidente, Jerome Powell, con gli investitori a caccia di commenti sull’impatto dei dazi di Trump e sulle prospettive per l’economia statunitense. Da seguire anche l’aggiornamento del dot plot, il grafico con le proiezioni dei funzionari della Fed sui tassi. Attenzione alla reazione di Wall Street, dei Treasury e del dollaro.

Fed: le previsioni sui tassi e i temi della riunione di stasera

La Fed annuncerà le proprie delibere questa sera alle 19:00, ore italiane. I tassi verranno mantenuti nell’attuale range 4,25-4,50%, così come è avvenuto nella precedente riunione di gennaio, dopo i tre tagli consecutivi di fine 2024 che hanno abbassato il costo del denaro di 100 punti base complessivi.

Aggiornamento “dot plot”

Il primo elemento da monitorare sarà il “dot plot”, il grafico aggiornato trimestralmente che mostra le previsioni dei singoli funzionari sulla direzione dei tassi.

In occasione dell’ultimo update, a dicembre, il consenso dei responsabili di politica monetaria si addensava intorno a due tagli attesi nel 2025, con una revisione al ribasso rispetto alla precedente stima di quattro riduzioni. Questo perché alcuni membri della Fed avevano già iniziato a tenere conto delle politiche economiche di Trump, che si sarebbe insediato il 20 gennaio alla Casa Bianca.

Ora che il presidente ha avviato una campagna aggressiva di dazi, la domanda è se i funzionari modificheranno le loro prospettive su crescita, inflazione e tassi di interesse.

Le parole di Powell

Altre indicazioni potrebbero arrivare dalle parole di Powell. Nelle sue ultime uscite pubbliche il presidente ha chiarito che la banca centrale ha ancora tempo per valutare l’impatto delle politiche di Trump sull’economia.

Secondo il chairman, la Fed può permettersi di lasciare i tassi invariati per un periodo di tempo, analizzando i dati in arrivo e l’evoluzione delle prospettive. “Non dobbiamo avere fretta e siamo ben posizionati per attendere una maggiore chiarezza”.

Il leader dell’istituto di Washington ha aggiunto che “il costo dell’essere cauti è molto, molto basso. L’economia sta bene e non ha bisogno che facciamo nulla, quindi possiamo e dobbiamo aspettare“.

L’impatto atteso della Fed sui mercati

In ogni caso, i toni del presidente e le proiezioni dei funzionari riflesse nel dot plot avranno degli effetti sui mercati.

Le aspettative dei trader sui tassi Fed

Innanzitutto, incideranno sulle aspettative di tagli dei tassi. Attualmente i future sui Fed Funds indicano un allentamento medio di 58 punti base da qui a fine anno. Quindi, i trader prezzano a pieno due riduzioni del costo del denaro, lasciando la porta aperta ad un terzo intervento. Previsioni e affermazioni particolarmente restrittive potrebbero attenuare le speranze di tagli, viceversa un atteggiamento accomodante alimenterebbe le chance di una terza mossa della Fed.

Wall Street al bivio: rimbalzo o caduta libera?

Da monitorare la reazione del mercato azionario. Finora, l’S&P 500 ha accumulato un ribasso dell’8,6% rispetto all’ultimo picco di febbraio, mentre il Nasdaq ha perso quasi il 13% nell’ultimo mese, principalmente a causa del sell-off che ha colpito le mega-cap tecnologiche.

Molti analisti e investitori hanno spostato l’attenzione verso altre aree geografiche, alimentando i dubbi sulle prospettive di crescita delle società a stelle e strisce. L’ultimo sondaggio Fund Manager Survey di Bank of America ha mostrato un’oscillazione record dalle azioni statunitensi a quelle europee e il 69% degli intervistati ritiene che l’eccezionalismo statunitense sia giunto al termine.

Eventuali rassicurazioni sullo stato dell’economia statunitense e sul proseguimento dei tagli ai tassi potrebbero sostenere un recupero dell’equity, altrimenti le perdite potrebbero ulteriormente ampliarsi.

Treasury e dollaro sotto osservazione

I toni della Fed avranno un impatto anche sull’obbligazionario e sul forex. Per quanto riguarda i Treasury, eventuali indicazioni restrittive potrebbero spostare più in alto la curva, soprattutto sulle scadenze più sensibili alle decisioni sui tassi, riflettendo le minori chance di riduzioni nel breve termine.

Con riferimento al dollaro, secondo Francesco Pesole di ING potremmo assistere ad un rimbalzo dopo il recente deprezzamento, soprattutto in caso di revisioni della forward guidance, che appaiono comunque improbabili. Tuttavia, per sostenere la ripresa sarebbe necessario un supporto dai prossimi dati macro in arrivo. Se i dati non dovessero confermare i timori di recessione degli Stati Uniti, il dollaro potrebbe beneficiare di una crescita più lenta nel resto del mondo.