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Tesla indagata dalle autorità europee

Pubblicato 26 Settembre 2023 Aggiornato 27 Settembre 2023 00:24

Tesla recupera terreno segnando un rialzo dell’1% in borsa ($234) dopo un calo iniziale in apertura di Wall Street in seguito alle indiscrezioni del quotidiano inglese Financial Times secondo cui il produttore USA di macchine elettriche sarà oggetto di indagine dell’UE. Un funzionario dell’Unione Europea ha dichiarato al FT che la società di Musk, insieme ad altre case automobilistiche, che esportano dalla Cina in Europa, dovrà affrontare un’indagine per stabilire se le sovvenzioni ricevute del governo cinese siano giusti.

“L’indagine UE, non si limita solo ai veicoli elettrici di marca cinese, ma può riguardare anche i veicoli di altri produttori se ricevono sussidi per la produzione”, ha detto al FT il vicepresidente esecutivo dell’UE, Valdis Dombrovskis.

Tesla nel mirino dell’UE

Durante la raccolta di prove che ha fatto precipitare il recente annuncio di un’indagine anti-sovvenzioni dell’UE sui veicoli elettrici cinesi, è emerso che la casa automobilistica statunitense è stata tra le società che hanno beneficiato dai fondi statali, secondo persone a conoscenza dei fatti.

Lo scopo dell’indagine è di determinare se, e in quale misura, la Cina abbia sovvenzionato Tesla e i produttori nazionali, tra cui BYD, SAIC Motor e Nio. L’indagine mira inoltre ad adottare eventuali misure compensative per i produttori europei di veicoli elettrici (EV) per renderli competitivi sul mercato.

L’indagine annunciata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il 13 settembre scorso, potrebbe rimodellare le dinamiche competitive all’interno dell’UE, che è il secondo mercato più grande del mondo di veicoli elettrici dopo la Cina.

Non solo Tesla anche BYD e Saic tra gli esportatori principali in UE

Tesla ha iniziato ad esportare la sua Model 3 costruite nella gigafactory di Shanghai alla fine del 2020, meno di un anno dopo aver iniziato la produzione nel suo primo stabilimento all’estero. Entro luglio 2021, la società ha definito la struttura a Shanghai il suo principale hub di esportazione di veicoli.

Secondo Schmidt Automotive Research, nei primi sette mesi del 2021, Tesla ha venduto circa 93.700 veicoli made in China in tutta l’Europa occidentale, pari a circa il 47% delle sue consegne totali. Il secondo principale esportatore di veicoli elettrici dalla Cina all’Europa è stato il modello MG di SAIC, con circa 57.500 immatricolazioni.

Anche BMW e Renault sotto indagine

Tesla ha goduto di vantaggi in Cina, che altre società internazionali hanno faticato a ottenere, la più notevole è stata la benedizione dello Stato di possedere interamente le operazioni societarie, scavalcando la legge, secondo la quale avrebbe dovuto avere una joint venture con un partner locale.

Inoltre, agevolazioni fiscali, prestiti a basso costo e altre forme di assistenza statale hanno contribuito a far diventare la Cina, il mercato più importante per Tesla al di fuori degli Stati Uniti.

Queste e altre forme di sostegno che Pechino fornisce ai propri produttori di veicoli elettrici, compresi i crediti delle banche statali, le disposizioni in conto capitale da parte dei fondi di investimento e le forniture di terreni ed elettricità, sono ora sotto indagine da parte dell’UE.

Nell’indagine della Commissione UE saranno incluse anche alcune società europee produttori di veicoli elettrici, come BMW e Renault, che gestiscono delle joint venture con produttori cinesi, insieme a tutte le case automobilistiche che producono in Cina ed esportano nell’UE, secondo fonti anonime del FT.