Notizie Notizie Mondo Gas naturale ostaggio della volatilità in Europa. Il quadro attuale

Gas naturale ostaggio della volatilità in Europa. Il quadro attuale

26 Settembre 2023 15:50

Il gas naturale europeo ha fatto marcia indietro dopo una sfilza di rialzi giornalieri consecutivi che non si vedevano da aprile. Secondo gli esperti, la domanda meno forte del previsto compensa le preoccupazioni per la riduzione dell’offerta norvegese.

Il caldo fuori stagione fa calare a picco il prezzo

Il mercato del gas naturale europeo sta affrontando una fase di elevata volatilità nelle ultime settimane, con i prezzi sensibili anche alle brevi interruzioni di fornitura a livello globale.

I futures del gas naturale TTF, il benchmark europeo, intorno alle 15:00 ad Amsterdam segnano un calo di oltre il 7% a circa 41 euro per megawattora, dopo aver guadagnato quasi il 30% nel corso di un rally di cinque giorni. Debolezza anche per l’equivalente britannico che è sceso di oltre il 7%, in seguito ai recenti guadagni.

Secondo la società di tecnologia spaziale Maxar Technologies, il caldo fuori stagione dovrebbe estendersi in gran parte dell’Europa continentale fino a ottobre. Di conseguenza, la stagione del riscaldamento nel Vecchio Continente potrebbe subire un ritardo nell’avvio, mantenendo il consumo di gas in una fase di moderazione.

Come si può notare dal grafico, l’andamento del gas TTF è orientato al ribasso nel medio periodo infatti la variazione da inizio anno mostra una calo vicino al 50%.

Ancora problemi in Norvegia ma le riserve di gas sono “quasi” piene

I livelli di stoccaggio quasi pieni stanno contribuendo a tenere sotto controllo i prezzi nonostante le prolungate interruzioni in Norvegia, il principale fornitore europeo.

Martedì scorso, una riduzione extra della capacità del gigantesco giacimento norvegese di Troll ha nuovamente ridotto i flussi di gas dal Paese. L’interruzione riguarda circa 25 milioni di metri cubi al giorno di capacità. Questo avviene in un momento in cui è in corso anche un’interruzione programmata presso il giacimento di Skarv, con un impatto di poco superiore ai 22mcm/giorno di capacità.

Secondo i dati dell’operatore di rete Gassco, le forniture medie di settembre sono state le più basse a livello mensile da almeno il 2015. Anche le spedizioni di GNL verso l’Europa nord-occidentale sono state più deboli e hanno raggiunto il minimo da un mese a questa parte, secondo i dati di Gassco.

“Tuttavia, i fondamentali a breve termine rimangono tranquilli, con gli stoccaggi europei pieni al 95%, mentre ci avviciniamo all’inizio del nuovo anno del gas, che prenderà ufficialmente il via il 1° ottobre” hanno affermato gli analisti di ING Groep in una nota. Inoltre, secondo l’EnergyScan di Engie, la produzione di energia solare ed eolica dovrebbe rimanere a livelli elevati per il momento, riducendo ulteriormente il fabbisogno di gas.

Commodity penalizzate dal dollaro sempre più forte

Nelle ultime cinque sedute, l’indice generale Bloomberg Commodity ha perso quasi il 2%, in un contesto di debolezza generalizzata causata dall’apprezzamento del dollaro (il Dollar Index è salito per la decima settimana consecutiva) in seguito ad aspettative di Banche centrali (in particolare la Fed) che manterranno i tassi a livelli elevati più a lungo del previsto.

In calo anche il settore energia grazie alle prese di profitto sul petrolio Brent (1,5% nell’ultima settimana) che, tuttavia, resta ancora all’interno di un forte trend rialzista con gli speculatori che stanno aumentando il posizionamento netto lungo. Il blocco delle esportazioni di diesel e benzina russi dal 21 settembre causa incertezza anche sulle forniture russe di gas, oltre che aumentare i prezzi dei carburanti in Europa di cui il gas costituisce un’alternativa in alcune situazioni.

Per quanto riguarda i metalli preziosi, l’oro (-1,2% nell’ultima ottava) invece è scambiato in un range molto ristretto nelle ultime settimane, poiché la prospettiva di tassi di interesse statunitensi più alti per molto tempo ne ha intaccato l’appeal. La prospettiva di tassi di interesse più alti non è di buon auspicio per i metalli preziosi, dato che fa aumentare il costo opportunità di investire in asset non redditizi.