Notizie Notizie Mondo Tesla e Musk alle corde, Ives (Wedbush) indica a Elon le due mosse da fare subito per uscire dal tunnel

Tesla e Musk alle corde, Ives (Wedbush) indica a Elon le due mosse da fare subito per uscire dal tunnel

20 Marzo 2025 12:04

Nonostante il rimbalzo di ieri del titolo Tesla (+4,7%) non sembra cambiare il sentiment negativo di fondo che circonda la casa automobilistica di Elon Musk che ha visto il proprio valore in Borsa più che dimezzarsi negli ultimi tre mesi.

Tesla al mini rimbalzo, permangono forti tensioni di fondo

Nel premarket oggi tornano copiosi gli ordini di vendita complice anche il report di Piper Sandler che ha tagliato il target su Tesla a 450 dollari da 500 dollari, un target che rimane comunque quasi doppio rispetto ai livelli attuali a cui viaggia il titolo.

Ieri una sponda a Tesla era arrivata dagli analisti e dal passo avanti verso il lancio del suo servizio robotaxi in California, dove ha ottenuto la prima di numerose approvazioni necessarie. Gli investitori ritengono che il servizio robotaxi possa essere molto redditizio in futuro per Tesla. Cantor Fitzgerald ieri ha aggiornato la raccomandazione su Tesla da hold a overweight con prezzo obiettivo a 425 dollari segnalando diversi “catalyst materiali in arrivo” quali il lancio della divisione robotaxi entro la fine dell’anno, la crescita della guida completamente autonoma in Cina e in Europa e un nuovo modello low cost.
C’è poi la questione dazi e normativa in generale. Tesla potrebbe patire una certa pressione dalle tariffe del presidente Trump e la lettera invita dal produttore di auto elettriche alla Casa Bianca fa capire che i dazi rappresentano un elemento di forte preoccupazione. C’è poi la rimozione del credito d’imposta per i veicoli elettrici annunciato dallo stesso Trump. Di contro, gli analisti indicano anche potenziali benefici normativi se la nuova amministrazione statunitense creerà regole federali per i veicoli autonomi.

L’avviso Ives (Wedbush): Tesla e Musk a un bivio storico,

Tra gli analisti più bullish su Tesla c’è Dan Ives di Wedbush che vede la casa automobilistica e il suo ceo chiamati ad affrontare un capitolo decisivo nel loro futuro e il modo in cui Elon Musk gestirà i prossimi mesi sarà fondamentale per la traiettoria di crescita a lungo termine di Tesla.

“Tesla è Musk e Musk è Tesla… sono sinonimi e legati insieme e non possono essere separati”, è la premessa d’obbligo fatta da Ives. Negli ultimi 15 anni Musk ha guidato Tesla attraverso molte sfide per costruire Tesla nel marchio globale. Il viaggio è stato costellato di molti alti e bassi.

“Diciamolo com’è: Tesla sta attraversando una crisi e c’è una persona che può risolverla… Musk – taglia corto l’analista – che ha trascorso il 110% del suo tempo con DOGE e non come ceo di Tesla da quando il presidente Trump è tornato alla Casa Bianca, questo ha essenzialmente trasformato Tesla in un simbolo politico e questa è una cosa negativa”. L’acquisto di una Tesla da parte di Trump la scorsa settimana è un grande show ma non risolve i problemi per Tesla e Musk.

Il danno al marchio inizialmente è stato limitato, ma ora si è diffuso a livello globale. Da quando ha assunto la guida del nuovo Dipartimento per l’efficienza del governo degli Stati Uniti (Doge), Musk è oggetto di forti proteste negli Stati Uniti essendo il volto pubblico dello sforzo dell’amministrazione di ridurre drasticamente la forza lavoro, la spesa e la capacità del governo federale.
Le proteste “Tesla Takedown” hanno avuto luogo nel weekend negli Usa e all’estero in risposta ai recenti sforzi di Musk per ridurre la forza lavoro federale. Inoltre, già nei mesi scorsi il ruolo politico di Elon Musk era stato divisivo per le sue posizioni contro il governo Uk e a vantaggio del partito AfD di estrema destra in Germania.

Ecco le due mosse da fare senza indugio

Dan Ives indica due cose che Elon deve fare per porre fine a questa crisi e assicurarsi che non si trasformi in un evento molto più negativo per il marchio Tesla nei prossimi anni.

La prima, annunciare formalmente che Musk bilancerà l’impegno Doge e sarà ceo di Tesla. “Musk deve fare una dichiarazione e ci aspettiamo che ciò accada prima o durante la conference call sui risultati del primo trimestre a inizio maggio. Gli investitori devono vedere Musk fare un passo indietro e bilanciare i suoi ruoli alla casa Bianca e in Tesla. Se lo fa, questo lascerà una cicatrice per Tesla, ma non un danno permanente al marchio”.

La seconda, è fornire la tabella di marcia e i tempi per l’immissione sul mercato dei nuovi veicoli a basso costo nel 2025, insieme al lancio del sistema di guida autonoma FSD ad Austin a giugno. “Con un restyling del Model Y, problemi di inventario e una serie di problemi di domanda con danni al marchio Musk preoccupanti, c’è una persona che gli investitori Tesla devono sentire… Musk”, è la chiosa di Ives che mantiene il rating outperform su Tesla con target a 550 dollari.

La grande distrazione del ruolo di Doge e lo spauracchio Byd

Il titolo Tesla è sceso ogni settimana da quando Musk ha assunto a Washington la guida del nuovo Dipartimento per l’efficienza del governo degli Stati Uniti. Lo stesso Musk ha dichiarata a Fox Business che sta gestendo le sue attività “con grande difficoltà” mentre collabora con l’amministrazione Trump.

Il calo delle vendite di Tesla era comunque iniziato già nel 2024 complice l’assenza di nuovi modelli e la serrata concorrenza di Byd e degli altri player emergenti cinesi. Tesla a febbraio a segnato i l quinto mese consecutivo in retromarcia in Cina; la sua quota del mercato è scesa al 3,9%, fuori dalla top ten. Trend opposto per Byd la cui quota di mercato sta salendo progressivamente verso il 15% e nei giorni scorsi la casa cinese ha annunciato una nuova tecnologia che può caricare i veicoli elettrici quasi alla stessa velocità necessaria per fare un piano a un’auto a benzina. La nuova ricarica “Super e-Platform” sarà in grado di raggiungere velocità di ricarica di picco di 1.000 kilowatt premettendo 400 chilometri di autonomia con soli 5 minuti di ricarica.

Gli analisti di Ubs hanno tagliato stime su Tesla indicando il rischio di un primo trimestre dell’anno ben sotto le attese, attendendosi una domanda più debole per Model 3 e Model Y con consegne per 367mila unità nel primo trimestre, giù del 5% su base annua e del 26% rispetto al trimestre precedente.