Tenaris ed Eni in cerca di stimoli, permane debolezza ytd
Tenaris ed Eni presentano un quadro grafico debole. Entrambi i titoli stanno cercando spunti operativi per tentare di staccarsi dai minimi dell’anno. In questo 2019 le performance in Borsa non sono molto diverse: Tenaris segna il +3% da inizio anno, mentre Eni si limita al +1,5%. Il saldo negli ultimi 12 mesi è negativo per entrambi i titoli, ma meglio Eni (-1,5%) rispetto a Tenaris (-16%). Oggi il titolo del colosso dell’Oil&Gas sale di circa mezzo punto percentuale a quasi 14 euro, mentre le azioni della società dei cavi in acciaio sono piatte a 9,84 euro. Oggi il Ftse Mib cerca di proseguire il rally di inizio settimana con un rialzo dello 0,3% sopra area 23.600 punti.
Tenaris: in attesa di spunti
Dopo aver toccato il minimo dell’anno a 8,9 euro lo scorso 31 ottobre, il titolo della società che produce tubi in acciaio ha effettuato un rimbalzo esibendo elevata volatilità e volumi. Il movimento ascendente si è fermato contro la resistenza collocata a 10,2 euro e per ora Tenaris rimane inserita in una fase laterale di breve in attesa di spunti operativi. RSI poco distante dall’equilibrio e volumi decrescenti non ci forniscono segnali precisi. In tale scenario, al rialzo, con il superamento dei 10,2 euro il titolo potrebbe aprirsi la strada verso il 38,2% di Fibonacci a 10,7 euro (di tutto il downtrend avviato ad aprile 2019). Al ribasso, invece, sarà importante la tenuta del supporto di breve a 9,50 euro per evitare ricadute con target i minimi 2019 in area 8,9 euro.
Per chi volesse operare su Tenaris con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Mini Long con ISIN: NL0013142326. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Mini Short ISIN: NL0013878572.
Eni: prosegue la fase di debolezza
Dopo una fase di calo a fine ottobre il titolo del colosso dell’Oil&Gas ha invertito con forza (sostenuto da volumi e volatilità) riuscendo a superare 14,12 euro, che coincide con il 38,2% di Fibonacci di tutto il down trend avviato ad aprile 2019. Ora Eni sta attraversando una fase di debolezza che trova conferma in RSI in equilibrio e volumi in calo. Nel caso proseguisse la debolezza fin sotto il supporto di breve a 13,72 euro, possibile accelerazione verso il basso con target il minimo dell’anno in area 13 euro. Per un primo segnale rialzista, invece, bisognerà attendere la rottura del 50% di Fibonacci a 14,5 euro, zona di resistenza importante visto la presenza della media mobile 200 periodi. Solo con il break di tale livello Eni potrebbe aspirare a un ritorno verso zona 15 euro.
Per chi volesse operare su Eni con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Turbo Long con ISIN: NL0014035792. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Turbo Short ISIN: NL0014035859.