Tempesta a Piazza Affari: Ftse Mib cede il 4%. Pioggia di vendite sulle banche. Spread in rialzo
Lo scenario peggiore delineato nei giorni scorsi dalle case d’affari si è avverato. Dalle elezioni non è uscita una maggioranza al Senato, mentre alla Camera la coalizione guidata da Bersani è riuscita ad aggiudicarsi il premio di maggioranza per un soffio di voti. A Palazzo Madama il centrodestra di Silvio Berlusconi ha ottenuto 117 senatori, mentre il centrosinistra 119. Boom del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo (54 senatori), mentre Mario Monti è riuscito a prendere solo 18 senatori. La quota 158, che rappresenta la soglia per riuscire a governare al Senato, resta quindi un miraggio per tutti.
A Piazza Affari la reazione era abbastanza prevedibile ed è una tempesta di vendite: l’indice Ftse Mib mostra un tonfo del 4% a 15.700 punti trascinato al ribasso dai bancari. Le banche sono sempre stati i titoli più sensibili alle oscillazioni dello spread, che questa mattina si attesta a 320 punti base dai 295 punti base della chiusura di ieri. Sul listino milanese, quindi, profondo rosso per i bancari: Intesa SanPaolo cede l’8,50% a 1,24 euro, Monte dei Paschi il 7,80% a 0,209 euro, Unicredit il 7,50% a 3,876 euro, Banco Popolare il 7,40% a 1,318 euro, Ubi Banca il 7% a 3,392 euro.
Male anche gli altri titoli del settore finanziario: Mediolanum lascia sul parterre il 7,70%4,232 euro, mentre Generali perde il 6% a 12,09 euro. L’incertezza sul futuro politico dell’Italia si è fatta sentire anche a Wall Street, dove il Vix ha mostrato un balzo del 35%, a Tokyo e ora anche sulle altre principali Borse del Vecchio Continente.
La Consob, secondo quanto riportano le principali agenzie di stampa, starebbe valutando di prendere alcuni provvedimenti per cercare di tamponare la volatilità che sta imperversando a Piazza Affari.