Borse miste in attesa dell’Eurogruppo, Milano e Spagna le peggiori
Un inizio di giornata interlocutorio per le piazze del Vecchio Continente in attesa dell’Eurogruppo di oggi. A poco più di un’ora dall’avvio delle contrattazioni, a Londra l’indice Ftse segna un rialzo dello 0,33%, seguito dal Cac di Parigi, in progresso dello 0,32%. Negativa invece Francoforte dove il Dax cede lo 0,11%. Ma le peggiori sono Milano, dove il Ftse Mib perde lo 0,20% e Madrid con l’Ibex in calo dello 0,43%.
Gli operatori guardando con preoccupazione all’incertezza politica della Spagna, per via dello scandalo che ha investito il partito di Rajoy, e dell’Italia, in vista delle elezioni di fine mese. Nel weekend il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha invitato l’Italia a non abbassare la guardia visto che l’attenzione degli investitori continua a concentrarsi sulla capacità del Paese di preservare l’equilibrio dei conti pubblici. Questa mattina sono mancati gli spunti dai listini asiatici. Le Borse di Tokyo e quelle cinesi sono rimaste chiuse per festività (domani riprenderà gli scambi solo la piazza giapponese mentre le altre rimarranno chiuse per l’intera settimana).
L’Eurogruppo
I ministri delle Finanze della zona euro si incontrano questo pomeriggio a Bruxelles. Sul tavolo gli aiuti alla Grecia e a Cipro (anche se il piano per quest’ultimo dovrebbe essere pronto a marzo) ma anche le modalità per ricapitalizzare le banche attraverso l’Esm. Non è escluso che i ministri discutano anche sul rafforzamento dell’euro e i movimenti dei cambi con le altre valute dopo che la Francia ha proposto la necessità di fissare un target di lungo periodo. Un discorso, quest’ultimo, che potrebbe essere ripreso con i Paesi emergenti nella riunione del G20, in agenda venerdì e sabato a Mosca.
Venerdì scorso la riunione dei leader europei si è conclusa con un accordo sul bilancio Ue 2014-2020. L’accordo prevede impegni per 960 miliardi di euro. Per l’Italia, come dichiarato dal premier Monti, il Consiglio si è concluso con un miglioramento significativo del saldo netto, pari a meno 3,8 miliardi di euro rispetto ai sette anni precedenti che equivale allo 0,23% del Pil. Ora il progetto dovrà passere al vaglio del Parlamento europeo, percorso che potrebbe richiedere diversi mesi.