Notizie Notizie Italia Telecom Italia: Fossati valuta Tim Brasil 30 miliardi di euro

Telecom Italia: Fossati valuta Tim Brasil 30 miliardi di euro

14 Gennaio 2014 08:35

Tim Brasil potrebbe valere anche 30 miliardi di euro. E’ questa la stima per il 100% della società carioca contenuta nel documento inviato dalla Findim di Marco Fossati, primo azionista di Telecom Italia con una quota del 5%, al Cda del colosso tlc in vista della riunione del board prevista per giovedì 16 gennaio. Reazione negativa di Telecom Italia a Piazza Affari. Il titolo sul Ftse Mib cede lo 0,99% a 0,7985 euro.

Scrive Fossati nella lettera: “Deve ritenersi che soltanto un prezzo di molto superiore al corrente valore di mercato possa effettivamente compensare in maniera adeguata la perdita di chance insita in una partecipazione strategica, non solo in grado di contribuire in maniera rilevante ai risultati economici della nostra società con sostanziose prospettive di crescita per il futuro, ma che assicura al gruppo Telecom un ruolo di primo piano nel mercato internazionale delle tlc”. Per giungere a questa valutazione, che supera quella dell’intera capitalizzazione di Borsa di Telecom Italia, Fossati si è basato su alcuni criteri quali valore stand-alone, le efficienze e le sinergie derivanti da un consolidamento, la minor pressione competitiva derivante dalla riduzione delle tariffe, il futuro sviluppo del mercato verso i servizi a valore aggiunto, la crescita economica attesa in Brasile.

Il valore stand-alone del 100% di Tim Brasil attribuito da Fossati è di 17 miliardi di euro, cifra che deriva da un multiplo Ev(enterprice value)/Ebitda 2013 pari a 10 volte, lo stesso utilizzato da Telefonica per l’acquisto nel 2010 del 50% Vivo. In più vanno aggiunti 3 miliardi da efficienze da consolidamento (sinergie e risparmio sui costi), 2 miliardi dalla riduzione delle tariffe nei prossimi cinque anni e altri 3 miliardi da maggiori servizi a valore aggiunto. In più con la crescita economica prevista nel Paese carioca si arriva ad una previsione finale pari a 28-30 miliardi di euro.

Con queste cifre, “ben difficilmente potranno ravvisarsi le condizioni perché sia adottata una deliberazione di dismissione della partecipazione brasiliana“, afferma Fossati nella missiva.