Telecom: cosa dirà Vivendi sulla questione controllo Tim? Titolo positivo a Piazza Affari
Tra le storie da seguire a Piazza Affari c’è ancora Telecom. Tra oggi e domani, la francese Vivendi dovrebbe rispondere alla richiesta della Consob sulla questione del controllo su Tim. L’Autorità italiana ha inviato questa richiesta tramite l’Autorité des marchés financiers (AMF), la Consob transalpina, e adesso si attende la risposta pubblica da parte del gruppo guidato da Vincent Bollorè. E intanto il titolo Telecom avanza a Piazza Affari e mostra un rialzo di oltre l’1,4%. L’azione si posiziona tra i migliori titoli del Ftse Mib alle spalle di Banco Bpm che guadagna oltre tre punti percentuali.
Il gruppo francese è il primo azionista di Telecom con una partecipazione pari a circa il 24% e recentemente ha rafforzato la sua presenza nell’operatore italiano dopo avere nominato Amis Genish direttore operativo (Genish ha ricoperto il ruolo di Chief Convergence Officer di Vivendi) dopo il divorzio dall’amministratore delegato Flavio Cattaneo. Tutto è partito dalla dichiarazione contenuta nel comunicato dello scorso 27 luglio (giorno dell’approvazione della semestrale) nel quale la società ha dichiarato: “Il consiglio di amministrazione ha preso atto dell’inizio dell’attività di direzione e coordinamento da parte di Vivendi“. Se la risposta fosse affermativa scatterebbe l’obbligo di notifica al governo italiano per l’esercizio della Golden Power.
Sulla questione, sempre su richiesta della Consob, venerdì scorso si è già pronunciata Tim. In particolare, soffermandosi su questa dichiarazione, la società di tlc italiana ha affermato: il “consiglio di amministrazione dello scorso 27 luglio, nel prendere atto dell’inizio dell’attività di direzione e coordinamento, non ha trattato il profilo della sussistenza o meno di controllo ex art. 2359 cod. civ. di Vivendi su Tim”. Ponendo l’accento proprio sul concetto di “direzione e coordinamento” rispetto al tema del controllo su cui sta cercando di fare chiarezza il governo dopo la lettera di fine luglio del ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che ha sollecitato l’avvio di “una pronta istruttoria” per valutare la sussistenza di obblighi di notifica e, più in generale, il possibile esercizio di poteri speciali riservati all’esecutivo in settori strategici (Golden Power), in particolare sugli assetti societari di Tim.
Nel frattempo si è aperto anche un nuovo fronte. Secondo quanto riportato nei giorni scorsi da “Il Sole 24 Ore“, l’Agcom vuole vederci chiaro sulla possibile joint venture Tim-Canal+. A tal proposito l’autorità avrebbe fatto il primo passo chiedendo delle informazioni sulla questione che è emersa ufficialmente a fine luglio.