Ubi Banca, utile netto primo semestre in crescita: integrazione 3 bridge bank procede spedita
Ubi Banca ha alzato questo pomeriggio il velo sui risultati del primo semestre dell’anno in corso. Un periodo delicato per l’istituto, coinvolto nel recente acquisto delle tre bridge banks passate sotto la diretta gestione di Ubi (si tratta di Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti).
Secondo Victor Massiah, consigliere delegato della banca, la lettura dei risultati “potrebbe risultare abbastanza articolata in quanto le tre bridge banks sono incluse per il solo secondo trimestre, mentre UBI Banca a “vecchio” perimetro è inclusa per tutto il semestre”.
Date queste indispensabili premesse, rileviamo che Ubi Banca ha terminato il semestre concluso il 30 giugno scorso con un utile netto di 696 milioni di euro, incluso il badwill derivante dall’acquisizione delle tre good banks.
A livello stand alone Ubi ha riportato un utile netto di 110,9 milioni, in deciso miglioramento rispetto alla perdita di 787 milioni del primo semestre del 2016, su cui pesava la maggior parte dei costi del piano industriale.
In miglioramento anche la qualità del credito con i crediti deteriorati netti in diminuzione a 8,4 miliardi (-8,7% vs 9,3 miliardi al 31 dicembre 2016). A livello patrimoniale il coefficiente Cet1 fully loaded è pari all’11,32 per cento.
Il Ceo del gruppo ha tenuto a sottolineare l’avanzamento del processo di integrazione con le tre banche recentemente acquisite. In tal senso Massiah ha rimarcato che Ubi “sta portando avanti le prime prove di migrazione con risultati molto buoni, anche dal punto di vista delle prime iniziative commerciali, come l’intercettamento di un nuovo risparmio gestito”.
In allegato alla pubblicazione postiamo un video relativo all’intervista integrale del Consigliere delegato di Ubi Banca, Victor Massiah.