Telecom risponde a Consob: forniti chiarimenti su “direzione e coordinamento” Vivendi dopo Genish e jv con Canal+
Mentre a Palazzo Chigi un gruppo tecnico è già al lavoro per valutare la possibile applicazione della cosiddetta “Golden Power” su Telecom, il gruppo telefonico italiano su richiesta della Consob chiarisce, punto per punto, la situazione dopo gli annunci ufficiali dell’ultimo periodo. La società scrive in una nota:
“La presa d’atto dell’inizio dell’attività di direzione e coordinamento da parte di Vivendi sulla società è avvenuta, a seguito delle dichiarazioni rese in consiglio di amministrazione dal presidente esecutivo anche nella sua qualità di amministratore delegato del Gruppo Vivendi, a fronte di due specifiche circostanze“.
“Da un lato – indica la società – il progetto di rafforzare il management team della società con l’ingresso in Tim di un dirigente apicale proveniente dal gruppo Vivendi (Amos Genish, nominato direttore operativo, n.d.r.), con l’obiettivo, tra l’altro, di realizzare, nel contesto dell’attuale piano strategico, un maggior coordinamento tra le attività industriali e commerciali delle diverse società; dall’altro, il progetto di jv tra Tim e Canal plus, quale elemento egualmente indicativo della volontà di avviare, sempre nel contesto dell’attuale piano strategico, una forma di coordinamento fra i due gruppi societari nel settore multimedia”.
E ancora Tim rimarca che il “consiglio di amministrazione dello scorso 27 luglio, nel prendere atto dell’inizio dell’attività di direzione e coordinamento, non ha trattato il profilo della sussistenza o meno di controllo ex art. 2359 cod. civ. di Vivendi su Tim”. Ponendo l’accento proprio sul concetto di “direzione e coordinamento” rispetto al tema del controllo su cui sta cercando di fare chiarezza il governo dopo la lettera di fine luglio del ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che ha sollecitato l’avvio di “una pronta istruttoria” per valutare la sussistenza di obblighi di notifica e, più in generale, il possibile esercizio di poteri speciali riservati all’esecutivo in settori strategici (noti come “Golden Power“), in particolare sugli assetti societari di Tim.
Chiarimenti per Consob anche sulla dipartita dell’a.d. Flavio Cattaneo. Su questo punto la società ribadisce che si è trattato di una “risoluzione consensuale” e afferma che “i relativi presupposti sono maturati nell’ambito di un dialogo circa la possibile evoluzione dell’organizzazione manageriale di vertice della stessa in vista delle prossime sfide che dovranno essere affrontate”. Dialogo che ha evidenziato posizioni non convergenti, e tenuto conto dell’avvenuto raggiungimento da parte dell’amministratore delegato degli obiettivi programmati.
E infine sulla chiacchierata buonuscita di Cattaneo Tim dichiara: “nella fisiologica dinamica negoziale e transattiva dell’accordo, a fronte di una riduzione dell’importo dovuto e del mancato riconoscimento di alcuna severance, è stata convenuta l’erogazione della somma concordata per cassa e senza dilazioni temporali o meccanismi di correzione ex post”.