Tata conferma l’interesse per Jaguar e Land Rover
Con un’intervista al network televisivo Cnn-Ibn, il numero uno della conglomerata indiana Tata, Ratan Tata, ha confermato l’interesse per Jaguar e Land Rover. I due produttori di automobili britannici, acquisiti da Ford rispettivamente nel 1989 per 2,5 miliardi di dollari e nel 2000 per 2,75 miliardi sono stati messi sul mercato dalla casa di Detroit nell’ambito del duro processo di ristrutturazione in corso.
I due marchi, parte dell’ormai dissolto Premier Automotive Group, la divisione di Ford dedicata ai marchi del lusso, porteranno denaro fresco nelle assetate casse del gruppo guidato da Alan Mulally. Meno, tuttavia, di quanto ne uscì al momento delle acquisizioni. Secondo le stime degli analisti di Morgan Stanley la vendita congiunta dei due brand, la strada preferita da Ford, potrebbe avvenire a una cifra compresa tra 1,3 e 1,5 miliardi di dollari. E non una lira di più sembrerebbe disposto a sborsare Ratan Tata, almeno inizialmente. Secondo indiscrezioni il gruppo indiano proporrebbe proprio 1,5 miliardi di dollari che potrebbero però essere destinati ad aumentare visto l’interesse dichiarato da diversi gruppi di private equity, pur alle rese con la tempesta dei mutui subprime. Guardano a Jaguar e Land Rover, infatti, anche Cerberus, Jp Morgan Chase, One Equity Partners e Ripplewood Holdings.
Il numero uno del gruppo indiano, che spazia dalla chimica al comparto auto e dai media all’acciaio, non è però tipo da lasciarsi intimidire da un’eventuale rialzo delle offerte, in special modo se la società nel mirino rientra in una precisa strategia di sviluppo e crescita internazionale. Lo insegna l’esperienza dell’ultima acquisizione effettuata dal gruppo Tata, quella del gigante dell’acciaio britannico Corus, pagato 13 miliardi di euro con un rialzo, rispetto all’offerta iniziale del 35%.