Notizie Notizie Mondo Tassi Bce: faro su salari. I dati chiave prima del meeting 12 dicembre

Tassi Bce: faro su salari. I dati chiave prima del meeting 12 dicembre

Pubblicato 18 Novembre 2024 Aggiornato 20 Novembre 2024 11:27

Diversi gli spunti da tenere in considerazione in settimana, con un denominatore comune: la Banca centrale europea (Bce). A cominciare dai numerosissimi interventi da parte dei membri del consiglio direttivo della Bce che offriranno la loro view su diverse tematiche, in un’ottava che vede in arrivo il dato trimestrale sui salari negoziati nella zona euro.

Cresce poi l’attesa poi per il dato trimestrale relativo alla crescita dei salari in uscita domani, una variabile seguita da vicino dalla Banca centrale europea (Bce).

In questo contesto attenzione ai movimenti dei BTP e dei titoli di stato europei. Lo spread Btp-Bund viaggia ora in lieve rialzo sopra quota 120 punti base, con il decennale italiano al 3,62% e il benchmark tedesco al 2,39%.

Crescita salari, attesa nuova (lieve) frenata in arrivo

E’ prevista per il 20 novembre la pubblicazione da parte della Bce del dato trimestrale sulla crescita dei salari. Il dato, atteso per le 11 e strumento utilizzato per valutare gli sviluppi dei salari nell’area euro. L’ultimo aggiornamento diffuso a fine agosto ha mostrato un aumento annuo al ritmo del 3,6% rispetto al +4,7% del primo trimestre 2024 e al +4,5% registrato nell’ultimo scorcio del 2023.

Ma perché è così seguito questo dato? La spiegazione è stata ribadita lo scorso maggio da due economisti della Bce, Sarah Holton e Gerrit Koester, che spiegano nel blog dell’istituto di Francoforte:

Visti i collegamenti che hanno con l’inflazione – attraverso la domanda e i canali di aumento dei costi – i salari sono attentamente monitorati dalle banche centrali – hanno ricordato gli economisti, puntualizzando che, “alla luce dell’importanza dei costi input del lavoro nel settore dei servizi, i salari sono particolarmente importanti per l’inflazione dei servizi“.

Dati macro da monitorare, aspettando il 12 dicembre

Aspettando l’ultimo meeting del 2024 della Bce quali sono i principali dati in calendario per la zona euro? Oltre ai salari, in settimana si attende anche l’aggiornamento sugli indici Pmi dell’eurozona (si tratta della stima flash di novembre) in uscita il 22 novembre. L’ultimo aggiornamento indicava che “le imprese dell’eurozona iniziano l’ultimo trimestre del 2024 in stagnazione, come rivelano gli ultimi dati dell’indagine HCOB PMI, con le due più grandi economie del blocco della moneta unica, la Germania e la Francia, che hanno riportato livelli di contrazione dell’attività economica che hanno controbilanciato le espansioni riportati dagli altri paesi”.

Con un riferimento alla Bce. “Nell’ultima conferenza stampa Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, ha detto che l’inflazione terziaria continua ad essere elevata e gli indicatori PMI sui prezzi supportano questo scenario. Ad ottobre, i costi sono aumentati più rapidamente che nei mesi precedenti, così come i prezzi di vendita. Dal nostro punto di vista, questapersistenza è strutturale e collegata ad una carenza di manodopera dovuta a cause demografiche, carenza che esercita pressioni al rialzo sui salari. In questo contesto, per la BCE sarà difficile, se non impossibile, raggiungere un obiettivo del 2% di inflazione in modo sostenibile”, ha dichiarato Cyrus de la Rubia, chief economist presso la Hamburg Commercial Bank.

Una settimana dopo, il 29 novembre, da cerchiare in rosso in calendario la stima preliminare di novembre del dato sull’inflazione. Nello stesso giorno la Bce pubblica anche le aspettative a un anno e tre anni dell’inflazione. Restando sempre sul fronte prezzi, il 4 dicembre verrà diffuso il dato sull’indice dei prezzi alla produzione (PPI).

Di recente, sull’inflazione il presidente della Bundesbank e membro del consiglio direttivo Bce, Joachim Nagel, ha dichiarato che “la politica monetaria europea è sulla strada giusta, con l’inflazione ora di nuovo sotto controllo. L’inflazione nell’area euro è attualmente intorno al 2%, vicina all’obiettivo, ma ciò non significa che il lavoro sia finito”. E ha aggiunto: “Al momento, tuttavia, ci sono ancora significative pressioni sui prezzi legate ai salari, che sono mascherate dal calo dei prezzi dell’energia“.

Questioni sul tavolo in vista dell’ultimo meeting dell’anno

L’ultimo meeting del 2024 della Bce si avvicina. Aspettando il 12 dicembre, sono diversi gli interrogativi sul tavolo su cui oggi Bloomberg ha posto l’accento. Uno di questi è se la Bce taglierà i tassi una sforbiciata di oltre 25 punti base per scongiurare l’impatto di eventuali dazi imposti dall’amministrazione Trump in arrivo. “Appare improbabile, soprattutto considerando che il presidente della Fed Jerome Powell ha indicato la scorsa settimana non c’è fretta di abbassare i tassi, data la recente forza dell’economia statunitense – spiegano da Bloomberg -. Le banche centrali tendono ‘muoversi in branco’ e la Bce non appare pronta a tagliare i tassi a un ritmo più veloce semplicemente perché lo vogliono i mercati“.

Uno dei temi caldi, post elezioni Trump, è quello relativo alle tensioni commerciali globali sulle quali è pronunciato oggi Luis De Guindos, vicepresidente della Bce.

“Se si confronta la situazione attuale con quella di un anno fa, l’equilibrio dei rischi macro si è spostato dalle preoccupazioni per l’inflazione alta ai timori per la crescita economica – ha dichiarato -. Le prospettive di crescita sono offuscate dall’incertezza sulle politiche economiche e sul panorama geopolitico, sia nella zona euro sia a livello globale. Le tensioni commerciali potrebbero crescere ulteriormente, aumentando la possibilità che si verifichino rischi di coda”.

 

(Il pezzo è stato aggiornato con la data effettiva di pubblicazione da parte della Bce, ci scusiamo con i lettori per le precedenti indicazioni errate in termini di pubblicazione).