Svolta storica nei rapporti Usa-Cuba. Obama, embargo è superato
“Todos somos Americanos”. È con queste parole che il presidente statunitense Barack Obama ha concluso lo storico intervento che segna una svolta nelle relazioni tra Stati Uniti e Cuba. Obama e Raul Castro hanno definito i contorni di un accordo, annunciato simultaneamente, per allentare l’embargo e far ripartire i rapporti diplomatici. È la fine di una crisi durata la bellezza di 53 anni, una delle ultime vestigia della Guerra Fredda.
Il blocco economico dell’isola caraibica, ha ammesso Obama, non ha dato risultati. “Da oggi cambiano i rapporti tra il popolo americano e quello cubano, si apre un nuovo capitolo nella storica delle Americhe”, ha detto Obama rimarcando l’ineludibilità del processo, “oggi faremo cambiamenti perché è la cosa giusta da fare”. Tempi rapidi, ha promesso il leader statunitense, “per la riapertura dell’ambasciata Usa nella capitale cubana”. Si allenta la morsa delle sanzioni, più facili viaggi e turismo, comunicazioni, trasferimento di denaro e servizi finanziari in genere.
L’Avana ha liberato Alan Gross, agente dell’ intelligence a stelle e strisce detenuto da cinque anni, e le autorità statunitensi hanno rilasciato tre cubani accusati di spionaggio. Corollario del processo di normalizzazione dovrebbe essere la maggiore tutela dei diritti umani che “non si favoriscono cercando di far fallire gli Stati, ma dialogando”.
Probabilmente è stata proprio la sconfitta alle elezioni di Mid-Term a favorire l’accelerazione della svolta visto che la politica estera rappresenta una delle prerogative del potere presidenziale. “Possiamo fare di più per sostenere il popolo cubano e i nostri valori attraverso una politica di impegno costruttivo. Questi cinquant’anni hanno mostrato che l’isolamento non funziona, è ora di un nuovo atteggiamento”.