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La Russia spaventa i mercati, riunione d’emergenza per sostenere il rublo

17 Dicembre 2014 14:28

La Russia spaventa i mercati. Il crollo del rublo, combinato alle sanzioni occidentali e alla discesa del petrolio, ha fatto tornare l’incubo del default del 1998. Per affrontare la crisi valutaria, che rischia di avere pesanti ripercussioni sul piano sociale, il premier Dmitri Medvedev ha convocato in mattinata una riunione d’emergenza con la numero uno della Banca centrale russa, Elvira Nabjiullina, i ministri economici e i top manager delle principali società energetiche del Paese.
 
Una riunione d’emergenza che arriva all’indomani della decisione shock della Banca centrale di alzare i tassi d’interesse dal 10,5% al 17 per cento. Una mossa che non ha frenato la caduta del rublo, arrivato ieri fino a 100 rubli per un euro, che da inizio settembre si è deprezzato di ben 60 punti percentuali nei confronti della divisa della zona euro (il cambio era 40 a 1). Oggi la moneta russa è risalita a 81 dopo aver toccato un massimo intraday in area 90.

Una boccata d’ossigeno favorita dal Tesoro di Mosca che è intervenuto sui mercati vendendo moneta estera per sostenere la divisa nazionale. Quotidiani e agenzie di stampa raccontano però l’apprensione che ormai attanaglia i cittadini russi, come dimostrano a Mosca le code alle banche e fuori dai negozi. I prezzi degli articoli elettronici e delle automobili sono infatti bloccati fino al primo gennaio, quindi i russi comprano ora prima degli inevitabili aumenti dei prezzi.
 
Ieri sera si è assistito ad un debole tentativo di disgelo tra Stati Uniti e Russia dopo le parole del Segretario di Stato Usa, John Kerry, che ha parlato di progressi di progressi costruttivi negli ultimi giorni con Mosca. “Le sanzioni possono essere revocate tra qualche settimana o qualche giorno, in funzione delle scelte del presidente Putin“, sono state le parole di Kerry.

Sempre ieri Mohamed A. El-Erian, Chief economic adviser di Allianz, aveva rimarcato come la soluzione dei mali della Russia può essere solo un cambio di rotta del presidente Vladimir Putin. L’ex numero uno di Pimco ritiene che, nonostante l’impatto negativo dei prezzi del petrolio, Putin può ancora migliorare il sentiment economico e di mercato sulla Russia cambiando posizione sull’Ucraina.