Notizie Notizie Mondo Super Mario rivoluziona l’agenda Bce, verso taglio tassi già a luglio. Strike o eccesso di panico?

Super Mario rivoluziona l’agenda Bce, verso taglio tassi già a luglio. Strike o eccesso di panico?

19 Giugno 2019 10:43

Taglio tassi in arrivo anche per l’Eurozona e probabilmente sarà una corsa tra Bce e Fed a chi taglia per prima. Le parole di ieri di Draghi a Sintra hanno scosso i mercati globali, provocando anche la reazione stizzita di Trump che han mandato anche un messaggio indiretto a Jerome Powell, presidente della Fed, in modo che agisca con celerità. Una guerra di parole che a luglio, se non già stasera nel caso la Fed deciderà di sorprendere i mercati, si potrebbe tradurre in una nuova ondata di allentamento monetario.

“Il discorso di Draghi segna un’importante inversione di tendenza per le banche centrali globali – rimarcano gli economisti di Ing – , ma solo il tempo ci dirà se questo attivismo senza precedenti è realmente in anticipo sulla curva o semplicemente panico puro”.

 

Solo tre riunioni prima dell’addio di Draghi

Il calendario delle riunioni Bce vede ancora solo tre appuntamenti a disposizione di Mario Draghi prima della fine del suo mandato. Dopo la dichiarazione d’intenti di ieri, dove il banchiere ha fatto intendere che il bazooka è ancora carico e un taglio del costo del denaro potrebbe essere la prossima azione, gli operatori sono subito corsi a valutare il timing della possibile futura mossa.

La prima occasione per il lancio di a nuovi stimoli monetari sarà nel meeting del prossimo 25 luglio, i successivi incontri sono invece il 12 settembre sempre a Francoforte e poi il 24 ottobre. Il mandato di Mario Draghi scade proprio a fine del mese di ottobre.

Cosa c’è dietro la svolta di Sintra?

Solo due settimane fa lo stesso Draghi a margine del meeting del 6 giugno aveva usato toni meno negativi sulla situazione economica parlando di espansione dell’area dell’euro che continuerà a essere sostenuta da condizioni di finanziamento favorevoli, da ulteriori guadagni di occupazione e salari crescenti e dalla continua – seppur lenta – crescita dell’attività globale. Ieri invece Draghi ha parlato di indicatori per i prossimi trimestri che indicano una debolezza persistente. Da ciò segue che “in assenza di miglioramenti, tali da minacciare il ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo, saranno necessari ulteriori stimoli”, ha detto Draghi.

Pertanto, adesso “la questione principale non è più ciò che potrebbe convincere la BCE a tagliare i tassi, ma piuttosto ciò che sarebbe necessario per indurla a non farlo”, argomentano Carsten Brzeski e Peter Vanden Houte, economisti di Ing.

 

Luglio o settembre?

A quando quindi il taglio dei tassi? Di certo, dopo le parole di ieri, non è più possibile escludere un taglio dei tassi a luglio. “In un mondo più normale – asseriscono da Ing – la BCE vorrebbe aspettare fino alla riunione di settembre, quando non sarà rilasciato solo il PIL del 2 ° trimestre, ma quando sarà disponibile anche un nuovo round di proiezioni economiche dello staff Bce. Tuttavia, il mondo non è normale. In caso di un’altra serie di indicatori di sentiment deludenti la prossima settimana, la Fed aprirà le porte a una riduzione dei tassi a luglio e ad un’ulteriore escalation dei conflitti commerciali, un taglio di luglio sembra probabile. Se uno o più di questi fattori sorprendono al rialzo, settembre sembra più probabile”.

Propendono per luglio gli analisti di Commerzbank che, all’indomani del discorso del governatore Mario Draghi, hanno anticipato la mossa espansiva già il mese prossimo rispetto al quarto trimestre dell’anno messo in conto in precedenza. “Il discorso di ieri a Sintra sarà ricordato come l’apertura della porta per il prossimo round di stimoli su larga scala, simile al suo discorso di Jackson Hole nel 2014. In sostanza, la BCE non poteva più tollerare il mix avverso costituito dal calo dell’inflazione e aumento dei rendimenti dei titoli di stato”.