Notizie Notizie Italia Flop Ferretti: salta l’IPO, valutazione società non soddisfa i soci

Flop Ferretti: salta l’IPO, valutazione società non soddisfa i soci

Pubblicato 17 Ottobre 2019 Aggiornato 18 Ottobre 2019 11:20

Niente Ipo per Ferretti. Alla fine, dopo ben due rinvii del termine dell’offerta, il colosso degli yacht getta la spugna e ritira l’offerta. Ferretti ha comunicato di aver interrotto l’Offerta relativa al collocamento privato delle azioni ordinarie della società, finalizzato alle negoziazioni delle Azioni su Borsa Italiana.  “Nonostante l’apprezzamento manifestato dagli investitori, in particolare italiani ed asiatici che hanno sostenuto e creduto nell’azienda, eccellenza del Made in Italy in tutto il mondo, e pur considerando la qualità ed il numero delle adesioni ricevute, il deterioramento delle condizioni dei mercati finanziari non consente di valorizzare correttamente la Società”, trecita la società in una nota.

Settimana scorsa la società aveva annunciato l’estensione del periodo di offerta relativo al collocamento istituzionale delle azioni ordinarie della società, riservato esclusivamente a investitori qualificati in Italia ed investitori istituzionali esteri e finalizzato alle negoziazioni delle azioni sul Mercato Telematico Azionario (Mta). Inoltre, Ferretti aveva fissato inizialmente l’intervallo di valorizzazione indicativa per l’Ipo tra 2,5 e 3,7 euro per azione (corrispondente a una capitalizzazione post aumento di capitale compresa tra 727 milioni e 1.076 milioni), poi abbassato a 2-2,5 euro.

Fondi europei voltano le spalle al re degli yacht

L’operazione ha mostrato una grande debolezza nell’attrarre fondi istituzionali italiani ed asset manager europei ed americani. L’azienda è oggi in mani cinesi del Weichai Group (86%), mentre la famiglia Ferrari ha una quota pari all’11%. Sulla prima forchetta di prezzo, l’adesione dei fondi esteri e di quelli italiani è stata bassissima poiché considerata eccessiva e da qui è scaturita una revisione al ribasso per venire incontro alle richieste.

Ferretti Group rimarca che continuerà a perseguire i propri obiettivi di sviluppo e di crescita considerate le ottime condizioni patrimoniali, di liquidità e di successo commerciale che sono tali da consentire all’azienda l’esecuzione del proprio piano industriale già totalmente finanziato dagli azionisti e dal sistema creditizio verso il quale l’azienda vanta una posizione di debito nullo.

 

Il passato in Borsa con il delisting del 2003

Ferretti Group aveva già un precedente non idilliaco con la Borsa. Era giugno del 2000 quando Ferretti arrivò in Borsa a 2,47 euro per azione per un valore di circa 370 milioni di euro. A gennaio 2003 il gruppo venne poi delistato a 4,35 euro grazie all’intervento del fondo Permira, che con un’offerta pubblica sborsò oltre 670 milioni. Ora ci riprova. I ricavi del gruppo sono passati dai 309 milioni del 2014 ai 609 milioni del 2018 e i primi sei mesi dell’anno sono stati archiviati con un fatturato di 332 milioni. Ma gli ostacoli non sono mancati.