Notizie Asset Class Commodity Succo d’arancia sui massimi storici (+90% ytd). Ecco i motivi del rally

Succo d’arancia sui massimi storici (+90% ytd). Ecco i motivi del rally

24 Ottobre 2023 17:38

Il rally del succo d’arancia torna a catturare l’attenzione degli investitori. Negli ultimi mesi la celebre commodity del film “Una poltrona per due” ha costantemente aggiornato i propri massimi storici, e secondo molti analisti di mercato questa tendenza potrebbe continuare. Ma quali sono i principali fattori che hanno scatenato questa corsa e quali sono i livelli da monitorare?

Succo d’arancia su livelli mai visti prima

Le quotazioni del succo d’arancia congelato, all’Intercontinental Exchange (ICE), relative al future di novembre, hanno raggiunto un nuovo massimo storico, con i prezzi che hanno toccato i 3,98 dollari per libbra.

La cavalcata al rialzo del succo d’arancia è ben visibile dal grafico di lungo periodo (qui sotto), che mostra l’andamento dei contratti future del succo d’arancia dal 1967 fino ai giorni nostri, con i prezzi che sono aumentati di oltre il +306% dai minimi del 2019.

Da inizio anno il succo d’arancia mostra un incremento di oltre il 90%, tra le prime best performer nel mondo delle commodity.

Andamento di lungo periodo dei future sul succo d’arancia congelato. Fonte Bloomberg

Solo un anno fa i prezzi del succo d’arancia si aggiravano in area 2,1 dollari per libbra, mentre a fine 2019 si attestavano a 1 dollaro per libbra.

I motivi dietro al rally

I prezzi del succo d’arancia sono aumentati principalmente per due motivi: da una parte a causa delle condizioni meteorologiche estreme nelle aree di maggior produzione di arance, e dall’altra per via della diffusione di una malattia: l’Huanglongbing (HLB), meglio nota come malattia dell'”inverdimento degli agrumi” o “malattia del ramo giallo”.

Si tratta di una malattia letale per gli agrumi, infatti, una volta che l’albero viene infettato dal batterio, le foglie diventano di un giallo o verdi, i frutti rimangono piccoli, verdi e amari, e alla fine la pianta è destinata a morire.

Questa malattia è trasmessa da un insetto chiamato “psillide asiatico degli agrumi”, ed è stata scoperta per la prima volta nel 2012 nel sud della California. In tutto il mondo ha già distrutto milioni di piante, dalla Cina, agli Stati Uniti (Florida), e non mancano i casi in Europa, principalmente in Spagna e Portogallo.

In Brasile, il maggior produttore al mondo di arance, non è stato risparmiato dall’HLB che sta decimando i proliferi alberi da frutto della regione che è fonte di circa il 70% del succo d’arancia prodotto a livello mondiale. Secondo diversi analisti la regione non sarà in grado di colmare, almeno in tempi rapidi, il vuoto che si sta creando nell’offerta, anche perché negli ultimi due anni il Sud America ha dovuto fronteggiare temperature più elevate.

Uragani e malattie anche negli Usa

Ma questo non è l’unico elemento di preoccupazione. Anche gli Stati Uniti, secondo produttore al mondo di arance, hanno dovuto fronteggiare condizioni climatiche avverse, tra cui diversi uragani e gelate che hanno distrutto i raccolti e eroso le scorte.

In Florida, il più grande produttore di arance negli Stati Uniti, nel 2022 si sono susseguiti ben due uragani: Irma e Ian.

Ma se negli ultimi mesi i dati del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti hanno evidenziato un miglioramento della produzione, rispetto al crollo dello scorso anno, in ogni caso la produzione di arance a fine 2023 dovrebbe diminuire di circa il 50% rispetto al livello di due anni fa.

Per non dimenticare che anche i produttori in Florida stanno fronteggiando la malattia dell’inverdimento degli agrumi, che rende impossibile la produzione del succo d’arancia.

Ciò rappresenta una sfida significativa per gli agricoltori, i quali hanno segnalato una drastica diminuzione della produzione, passata nell’ultimo anno da circa 500-600 casse di arance per acro a soli 150-200 casse.

Una condizione che ha portato molti agricoltori ad abbandonare la propria attività.

L’impatto sulla domanda di succo d’arancia

La diminuzione dell’offerta di arance e, di conseguenza, del succo d’arancia sul mercato, ha provocato l’aumento dei prezzi che abbiamo osservato negli ultimi tre anni, con le quotazioni del succo d’arancia che sono aumentate di circa il 300% rispetto ai minimi del 2019. Ora gli analisti valutano i possibili impatti sulla domanda.

Secondo molti analisti, infatti, l’aumento dei prezzi del succo d’arancia potrebbe allontanare gli acquirenti, aggravando il calo nella domanda di succo d’arancia, con i consumatori che potrebbero cercare una bevanda alternativa al succo d’arancia.

Ma i prezzi del succo d’arancia potrebbero continuare a salire in quanto non sembrerebbe mancare la domanda. In tal senso, secondo l’ultimo rapporto della società di ricerca “The Business Research Company” il mercato del succo d’arancia è visto in crescita nei prossimi anni, fino a raggiungere i 6,15 miliardi di dollari nel 2027, con un CAGR del 5,7%.