Notizie Notizie Italia Stellantis: crisi senza fine, consegne precipitano nel 3° trimestre

Stellantis: crisi senza fine, consegne precipitano nel 3° trimestre

16 Ottobre 2024 11:34

Prosegue il calvario di Stellantis, che stamani ha fornito l’ennesimo dato negativo sull’andamento del business. Le consegne del terzo trimestre hanno registrato un calo del 20% rispetto allo stesso periodo del 2023, una flessione superiore a quella già scontata dal mercato. Ecco i dettagli sui volumi di vendita e i commenti degli analisti.

Consegne Stellantis -20% a/a nel 3Q

Le consegne, come precisato dalla stessa Stellantis, identificano “i volumi di veicoli consegnati alla rete di vendita, ai distributori o direttamente dal costruttore ai clienti finali sia individuali sia per le flotte”, e determinano i ricavi del Gruppo.

La stima per il terzo trimestre indica consegne consolidate per 1.148mila unità, il 20% in meno rispetto al corrispondente periodo del 2023. Il calo è superiore a quello delle vendite ai clienti finali (-15%), per via dell’impatto temporaneo della transizione del portafoglio prodotti e delle iniziative di riduzione delle scorte presso la rete.

Il dettaglio per area geografica

In Nord America, le consegne hanno registrato una flessione di circa 170mila unità (-36%), di cui oltre 100mila dovute ai tagli alla produzione già annunciati, finalizzati a ridurre l’inventario presso la rete distributiva. Questo calo è stato ulteriormente influenzato dalla riduzione del portafoglio prodotti legata alla transizione verso le nuove offerte multi-energy, con una nuova generazione di veicoli che inizierà il lancio nell’ultima parte del 2024, a partire dalla Dodge Charger Daytona e dalla Jeep Wagoneer S. Tuttavia, le vendite ai clienti finali negli Stati Uniti hanno sostenuto l’incremento della quota di mercato nel terzo trimestre, dal 7,2% di luglio al 7,9% di agosto e all’8,0% di settembre, mentre le scorte si sono ridotte di 50mila unità (-11,6%) rispetto alla fine del trimestre precedente.

In Europa allargata, le consegne sono calate di circa 100mila unità (-17%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, principalmente a causa del rinvio del lancio dei modelli basati sulla piattaforma Smart Car, tra cui la Citroën C3, che ha iniziato ad essere distribuita alla rete a settembre. Le prospettive per il lancio dei nuovi modelli in Europa, secondo Stellantis, restano solide, con ordini di 50mila unità per la nuova Citroën C3 e 80mila unità per la nuova Peugeot 3008.

Nel cosiddetto “Terzo Motore” di Stellantis, infine, le consegne sono rimaste stabili complessivamente, poiché la crescita in Sud America (+14%) ha bilanciato le riduzioni in Medio Oriente & Africa (-26%), Cina e India & Asia Pacifico (-30%).

Analisti critici sulle consegne di Stellantis

Come sottolineato da Equita Sim, i dati di oggi evidenziano un marcato rallentamento rispetto alla prima metà dell’anno, in cui le consegne erano calate del 10%.

“Un peggioramento era previsto, ma nel complesso il -20% è inferiore alla nostra idea di trend nel secondo semestre e riteniamo possa implicare un’ulteriore revisione al ribasso low single digit di fatturato ed EBIT adjusted per il full year 2024”, precisano gli analisti.

La debolezza dei volumi nella seconda metà dell’anno “non sorprende, ma crea qualche preoccupazione aggiuntiva sul trend dei prezzi nei prossimi trimestri anche se verranno lanciati numerosi nuovi modelli”.

Per Banca Akros, i numeri diffusi oggi sono “negativi e non scontati”. La diminuzione dell’inventario in Nord America è coerente con l’obiettivo di riduzione di 100.000 unità fine anno, ma le consegne in Europa e nell’area MEA sono al di sotto delle stime, “in un contesto di crescente pressione competitiva”.

Stellantis accumula perdite in borsa

La crisi di Stellantis (e del settore automobilistico europeo nel complesso) si riflette pienamente nell’andamento di borsa della società. Il titolo, in calo dell’1% stamani, evidenzia una perdita del 44% da inizio anno, con un tracollo del 56% dal massimo storico oltre 27 euro, registrato nella seduta del 25 marzo.

Diversi analisti hanno tagliato i target price sulle azioni del produttore di veicoli e alcuni investitori temono per il dividendo del 2025. Il Ceo Tavares è sotto osservazione e diversi manager in posizioni apicali sono stati sostituiti per tentare di rilanciare l’azienda.

La panoramica dei giudizi raccolti da Bloomberg mostra 14 buy, 16 hold e 3 sell. Il prezzo obiettivo medio assegnato dai broker è pari a 16 euro, con un rialzo potenziale di circa il 35% rispetto alle quotazioni attuali.