Notizie Dati Bilancio Mondo State Street: cautela dopo conti e crollo in borsa, ma rimane ottimismo

State Street: cautela dopo conti e crollo in borsa, ma rimane ottimismo

18 Aprile 2023 11:39

Il titolo della banca depositaria statunitense State Street Corp ha chiuso la seduta di ieri con un crollo del 9,2%, il maggior calo da tre anni a questa parte, dopo aver pubblicato i risultati del primo trimestre ed essere scivolato fino a -18% nel corso della sessione. I conti hanno mancato le stime degli analisti ed evidenziato un deflusso inatteso di depositi nei primi tre mesi dell’anno. Oggi, nel pre-market, le azioni dell’istituto scambiano poco sotto la parità. Ecco cosa è successo e come questo si inquadra all’interno delle recenti turbolenze nel settore bancario a stelle e strisce.

I conti del primo trimestre di State Street

State Street ha registrato ricavi e utili sotto le attese degli analisti, rilevando un parziale ritiro dei clienti dai propri prodotti di investimento. In particolare, i ricavi da commissioni sono diminuiti del 9% a 2,34 miliardi di dollari e le attività in gestione si sono ridotte del 10% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 3,6 trilioni di dollari.

L’istituto ha riportato utili rettificati pari a 1,52 dollari per azione nei tre mesi terminati a marzo, mancando le stime di 1,64 dollari per azione. Sul risultato ha pesato per 0,06 dollari un accantonamento di 29 milioni di dollari relativo all’iniezione di liquidità da 1 miliardo di dollari a garanzia di First Republic Bank. State Street, infatti, è tra le banche che hanno contribuito al salvataggio della banca regionale e del sistema finanziario statunitense, iniettando risorse complessive per 30 miliardi.

Infine, la banca ha registrato 26 miliardi di dollari di deflussi netti (circa il 5% dei depositi), a fronte di 8,44 miliardi di afflussi attesi.

Le dichiarazioni dell’Ad di State Street, Ron O’Hanley

“I risultati del primo trimestre riflettono la resistenza del nostro modello di business, nonostante i continui aumenti dei tassi di interesse e i conseguenti significativi movimenti di mercato, la volatilità e le perturbazioni in altri settori del settore bancario”, ha dichiarato Ron O’Hanley, presidente e amministratore delegato.

“In questo contesto, i nostri ricavi totali sono stati duraturi e sono cresciuti grazie alla forte crescita del reddito netto da interessi su base annua, che ci ha permesso di compensare i venti contrari sui ricavi da commissioni dovuti a livelli medi di mercato significativamente più bassi“.

“Inoltre, i costi operativi sono stati ben controllati e la nostra solida posizione di bilancio ci ha permesso di restituire capitale agli azionisti, unendoci ad altre importanti istituzioni nel contribuire agli sforzi per stabilizzare il sistema bancario statunitense nel primo trimestre”.

Le previsioni per i mesi a venire

Le prospettive per il secondo trimestre indicano una crescita dei ricavi, nonostante un calo sequenziale dal 5% al 10% del margine di interesse in un contesto nel quale i clienti sono alla ricerca di rendimenti più elevati. In tal senso, i fondi del mercato monetario hanno guadagnato terreno nell’ambito di una “fuga verso la qualità” (cosiddetto “flight to quality”).

Eric Aboaf, Chief Financial Officer di State Street, ha affermato nel corso della conference call con gli analisti che probabilmente i depositi diminuiranno ancora di qualche miliardo. Ron O’Hanley, amministratore delegato della banca, ha precisato che “i clienti hanno una discreta quantità di alternative e stanno pensando a come massimizzare i rendimenti per la propria clientela”.

La banca prevede ancora di effettuare riacquisti di azioni proprie nel 2023 fino a 4,5 miliardi di dollari.

Gli analisti restano positivi sul titolo e i ratio sono solidi

Nonostante il crollo di ieri, i giudizi degli analisti sul titolo State Street restano complessivamente positivi. La panoramica delle raccomandazioni riportata da Bloomberg evidenzia 9 Buy e 11 Hold, con un target price medio di 86,7 dollari e un upside potenziale del 19% rispetto al prezzo di mercato attuale. Da inizio anno le azioni State Street sono in calo del 6%, condizionate dal calo di ieri.

Da sottolineare anche che gli esperti vedono un rischio di credito limitato per le banche depositarie e che il Common Equity Tier 1 ratio di State Street è risultato migliore del previsto, attestandosi al 12,1% contro l’11,8% previsto.

Il contesto bancario statunitense

State Street non è di certo l’unica istituzione finanziaria ad aver registrato una diminuzione dei depositi. Nel primo trimestre del 2023, Charles Schwab, M&T Bank e State Street hanno perso complessivamente 60 miliardi di dollari, ma le prime due hanno chiuso comunque in rialzo la seduta di ieri grazie ai risultati solidi.

Oggi sono in programma i risultati delle big Goldman Sachs e Bank of America, chiamate a confermare le indicazioni positive emerse venerdì dai conti di Wells Fargo, Jp Morgan e Citigroup.

Il 24 aprile, alla chiusura dei mercati, verranno diffusi i conti di First Republic, un test importante per valutare con maggior precisione lo stato di salute della banca regionale, con potenziali ripercussioni su tutto il comparto bancario statunitense.

La view di Warren Buffett

In tal senso è doveroso citare le parole di qualche settimana fa del guru Warren Buffett, secondo cui ci saranno altri fallimenti nei prossimi mesi.

Ciononostante, il numero uno della società di investimenti Berkshire Hathaway ha tranquillizzato i correntisti, affermando che il sistema bancario americano è completamente in grado di proteggere i depositi, senza costi aggiuntivi per i cittadini, grazie al fondo di garanzia ad hoc.

Pertanto, non è necessario “di trasformare una decisione stupida dei manager in un attacco di panico per i cittadini statunitensi”.

Certo è che in un mondo rapido e digitalizzato come quello odierno, le ondate di vendite innescate dalla paura rischiano di mettere velocemente sotto pressione le banche e di innescare profezie autoavveranti.