Spread presto a 200 secondo gli analisti e Borghi morde Gualtieri sui Btp: con voi tassi saliti del 50%

La risalita dello spread potrebbe continuare nei prossimi mesi con i Btp di nuovo sotto l’occhio del ciclone nonostante i segnali di ripresa evidenziati ieri. Antonio Cesarano, Chief Global Strategist, Intermonte SIM, prevede che lo spread nei prossimi due mesi potrebbe registrare un allargamento fino a quota 200 punti base in vista di maggiori tensioni politiche e per il possibile effetto del tiering sul repo dei Btp. sottolineando che il contesto di tassi più elevati è in buona misura indotto dalla percezione di miglioramento del quadro globale, in vista di una progressiva rimozione dei dazi. Non a caso negli ultimi giorni –dice l’esperto – si è registrato un discreto movimento al rialzo delle aspettative di inflazione su entrambe le sponde dell’Oceano.
Tassi BTP al rialzo: le due ragioni
In questo contesto di rialzo tassi temporaneo che potrebbe perdurare fino ai primi mesi del 2020, i tassi del Btp, dice Cesarano, potrebbero registrare un rialzo più marcato con conseguente allargamento dello spread. Due le ragioni di questo rialzo: da una parte il peso dell’incertezza politica amplificata su scala internazionale dall’effetto cassa di risonanza del caso Ilva ma che potrebbe amplificarsi ulteriormente in vista delle regionali del 26 gennaio. Dall’altra l’impatto del tiering che potrebbe far aumentare il tasso repo su Btp per effetto del drenaggio indotto dal beneficio per le banche italiane di una quota di depositi esente da tasso negativo superiori alle attuali riserve in eccesso.
Infine, potrebbero esserci possibili prese di profitto delle banche ad inizio anno sui Btp in portafoglio e da qui lo spread decennale Btp potrebbe pertanto tendere verso quota 180/200 punti base nel corso dei prossimi 2/3 mesi.
Lo spread ieri è tornato a scendere in corrispondenza della buona asta Bot con il BTP che ha messo a segno un consistente rimbalzo ponendo momentaneamente fine alla sottoperformance delle precedenti 72 ore. “Vedremo che tipo di domanda si presenterà – asserisce Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr, ma l’impressione è che alcuni di coloro che speravano di coprire il corto domani hanno dovuto affrettarsi oggi. In ogni caso il sollievo ha favorito il settore bancario italiano, e con esso l’indice generale di Piazza Affari”.
Borghi attacca Gualtieri, il ministro replica con grafico spread da Letta in avanti
Intanto continua la polemica politica dopo che la scorsa settimana il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha affermato che per l’Italia c’è il pericolo di una percezione di instabilità e il timore degli investitori è soprattutto quello della possibilità di un ritorno di Matteo Salvini al governo.
L’economista euroscettico della Lega, Claudio Borghi, ha sfruttato l’audizione di ieri dello stesso Gualtieri al Senato sulla prossima legge di Bilancio, per attaccarlo sul fronte spread: “Siete entrati in carica il 5 settembre, e da allora i tassi di interesse sui Btp sono aumentati del 50%. Forse tanto fenomeni non siete”. In effetti dai minimi del 4 settembre a 0,805%, il Btp decennale ha visto il rendimento salire fino al picco a 1,28% di venerdì scorso. Movimento di risalita dei tassi che ha comunque contraddistinto anche gli altri titoli di Stato, con tassi del Bund andati a toccare i massimi a 3 mesi.
Gualtieri ha replicato mostrando un grafico di lungo periodo sull’andamento dello spread, che va dal governo guidato da Enrico Letta (aprile 2013, ndr) fino all’inizio del Conte 2. “Con gli esecutivi di centrosinistra il differenziale era attorno ai 150 punti base, mentre durante il governo precedente al nostro lo spread cresce sensibilmente”, le parole del ministro.
Di seguito il grafico dello spread negli ultimi 5 anni che evidenzia come il picco risale a poco più di 12 mesi fa complici le forti tensioni tra governo M5s-Lega con l’Ue e le posizioni euroscettiche di alcuni esponenti della Lega.
Abbuffata di Btp nell’asta di metà mese, spicca il nuovo 7 anni
Intanto saranno ben quattro i Btp in offerta nell’asta odierna. Dopo il test di ieri, con tassi in risalita nell’asta Bot e domanda sostenuta, oggi il Tesoro si cimenta nella consueta asta di metà mese con protagonisti titoli a media lunga scadenza per massimi 7,25 miliardi di euro. Nel dettaglio verranno offerti BTP a 3 anni (scadenza gennaio 2023) in un intervallo compreso tra 2 e 2,5 miliardi di euro; in agenda poi il nuovo BTP a 7 anni (scadenza gennaio 2027) per 3-3,25 miliardi; Emissione tra 1 e 1,5 miliardi infine per due differenti Btp a 30 anni (marzo 2047 a settembre 2049). Questi due titoli vengono emessi per un quantitativo all’interno di un intervallo di offerta congiunto. Pertanto, l’importo offerto – sia minimo che massimo – è da intendersi come complessivo per i due titoli.
Lo scorso mese il titolo triennale è stato assegnato a un tasso leggermente positivo (0,05%) per 2,75 mld e rapporto di copertura di 1,46. Il Btp 7 anni (luglio 2026) al tasso dello 0,60%, mentre il Btp con scadenza 1° settembre 2049 al rendimento lordo medio del 2,03%.