Notizie Notizie Italia Spread sotto 120 fa volare le banche. Intesa Sanpaolo attacca i massimi 2015, domani i conti di Unicredit

Spread sotto 120 fa volare le banche. Intesa Sanpaolo attacca i massimi 2015, domani i conti di Unicredit

7 Febbraio 2018 15:44

Discesa sotto la soglia di 120 punti base per lo spread Btp/Bund e le banche che sorridono con Intesa Sanpaolo ai massimi dal 2015. Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund è sceso nell’ultima ora sotto la soglia di 120, con un calo di oltre il 7% accompagnato anche da un rendimento del Btp decennale ridottosi a quota 1,9%. Il movimento è in parte dettato dalla notizia odierna dell’accordo in Germania per la Grosse Koalition tedesca. Secondo quanto riportano diversi organi di stampa tedeschi,  i conservatori della cancelliera Angela Merkel e i socialdemocratici di Martin Schulz avrebbero raggiunto un’intesa.

Il mini-spread offre un’importante sponda alle banche italiane. In particolare spicca lo strappo al rialzo di Intesa Sanpaolo che sfrutta anche l’onda lunga dell’effetto dei conti 2017 oltre le attese e del nuovo piano strategico 2018-2021. Il titolo segna un progresso di oltre il 3% e ha toccato i nuovi massimi da dicembre 2015 a quota 3,215 euro. Da inizio anno il titolo segna un rialzo di oltre il 15%. Oggi gli analisti di Banca Akros hanno alzato la raccomandazione sulla banca ad accumulate. View positiva anche da parte di Credit Suisse che reitera il rating outperform con prezzo obiettivo passato da 3,4 a 3,6 euro (valutazione nello scenario migliore è di 4,7 euro). La banca d’affari elvetica ha alzato le stime su utili e dividendi per i prossimi tre anni. Rating buy da parte di Citigroup che vede il titolo a 3,5 euro ritenendo che la banca guidata da Carlo Messina si meriti una valutazione a premio rispetto ai competitor bancari.

 

Stasera tocca a Banco BPM, domani Unicredit

Molto bene anche banco BPM (+4%) cjhe invece diffonderà stasera i conti 2017. Rialzo nell’ordine dell’1% invece per Unicredit che diramerà nella giornata di domani i conti per l’intero 2017. Il consensus degli analisti stima che Unicredit chiuderà il 2017 con un utile netto di 5,2 miliardi di euro, tenendo conto della plusvalenza legata alla cessione di Pioneer pari a 2,1 miliardi (fonte: sito istituzionale UniCredit). Il margine di intermediazione è atteso a 19,4 miliardi, mentre il risultato di gestione a 5,3 miliardi. Per quanto riguarda il singolo quarto trimestre il margine di intermediazione è stimato a 4,71 miliardi, il risultato netto di gestione a 969 milioni e l’utile netto a 523 milioni. Gli esperti interpellati da Bloomberg prevedono che la banca possa distribuire una cedola compresa fra 0,28 – 0,30 euro per azione sulla base del bilancio del 2017.

Nel Capital Markets Day dello scorso dicembre il gruppo ha annunciato dal 2019 un aumento del dividend payout dal 20% attuale al 30%, per poi arrivare al 50% dal 2020.

 

Capitolo M&A sempre aperto per Unicredit

Non sono da escludere possibili indicazioni sul fronte M&A. Unicredit negli ultimi mesi è spesso stata accostata al dossier Commerzbank, ma sono spuntati anche altri nomi quali Societe Generale. “L’M&A sembra improbabile a breve termine – sottolinea Credit Suisse in un recente report – ma crediamo che Unicredit sia in una posizione di forza per prendere il comando. Potenziale M&A con Commerzbank rimane sullo sfondo”. Credit Suisse per domani si attende un utile netto trimestrale di 545 mln di euro rispetto ai 2,82 mld del trimestre precedente (che comprendeva 2,1 mld di plusvalenza Pioneer).