Spread -10%, ma strategist cauti, anche su Ftse Mib. Per JPM meglio puntare su Germania
Il rischio Italia continua a diminuire, come dimostra il trend dello spread BTP-Bund, ma gli strategist rimangono attendisti.
Il differenziale segna una flessione superiore a -9%, a 215,8 punti base, grazie alla forte contrazione dei tassi decennali, che scendono di oltre -7%, al 2,55%. Rendimenti sui Bund tedeschi in recupero, salgono di oltre +4%, allo 0,40%.
Sembrano lontani i giorni in cui la confusione sulla situazione politica italiana aveva fatto esplodere la febbre dello spread, facendone schizzare il valore fino a un massimo intraday di 320 punti base, a fronte di tassi boom al 3,4%.
Si amplia la schiera degli strategist che invitano alla cautela, non solo sui BTP, ma anche sull’azionario italiano, reduce da una forte fase ribassista che ha seguito un rally che aveva garantito un guadagno superiore a +40% in un anno e mezzo circa. In particolare, stando a quanto riportato da Marketwatch, gli strategist di JP Morgan guidati da Mislav Matejka, fanno notare che, “andando in avanti, il rapporto rischio-premio è più debole”, sia per i forti buy che hanno interessato l’indice, che per le incertezze politiche. Di conseguenza, gli esperti consigliano di vendere Italia per posizionarsi sull’azionario tedesco.
Sulla stessa linea anche gli strategist di Société Générale, che affermano che l’azionario italiano non è più appetibile come lo era, per esempio, nel 2016. La prova è nel fatto che il Ftse Mib è scambiato a un valore di circa 12,4 volte il price to earning forward stimato, rispetto all’11,1 del dicembre del 2016. Di conseguenza, lo sconto incorporato nel price to earnings rispetto al resto dell’Europa è sceso al 14% circa, in decisa flessione rispetto al 21% di un anno e mezzo fa.
Da segnalare che il Ftse Mib si attesta a un valore inferiore del 13% rispetto al picco testato a inizio maggio, in area vicina a 24.500 punti. L’indice ha recuperato terreno dallo scorso martedì, quando ha chiuso a un valore appena superiore a 21.000 punti, minimo in dieci mesi.