Spagna attesa al varco dal mercato: l’appuntamento è con l’asta a lungo termine
Pochi giorni di calma apparente, e la Spagna alla vigilia del vertice Ue di Bruxelles torna sotto pressione. Sono le agenzie di rating a soffiare di nuovo sulla speculazione: prima Moody’s ha messo Madrid sotto osservazione, minacciando di abbassare il voto sul debito spagnolo fra tre mesi, poi Fitch ha declassato da AA- a A+ quello della Confederazione delle casse di risparmio spagnole (Ceca). Alla base delle osservazioni di Moody’s, un fabbisogno di rifinanziamento che – solo per le casse pubbliche – nel 2011 toccherà i 170 miliardi di euro, mentre altri 30 miliardi dovranno essere raccolti dai governi regionali.
Sempre il prossimo anno, gli istituti di credito spagnoli dovrebbero raccogliere sul mercato capitali per circa 90 miliardi di euro. Quanto basta per far alzare la soglia di allerta sul paese. La stessa agenzia aveva tagliato alla fine di settembre il rating sul debito della Spagna a Aa1 da AAA, con outlook stabile, ipotizzando una situazione di tensione per l’economia di Madrid alla luce di deboli prospettive di crescita economica per il paese. In precedenza ad aprile S&P aveva già abbassato il rating della Spagna a AA da AA+, mentre a maggio era stata Fitch a tagliare a AA+ da AAA.