Notizie Notizie Mondo Al via la due giorni a Bruxelles del Consiglio Ue: darà l’imprimatur al Fondo anti-crisi

Al via la due giorni a Bruxelles del Consiglio Ue: darà l’imprimatur al Fondo anti-crisi

16 Dicembre 2010 07:44

Dare un messaggio forte ed unitario ai mercati, evitando qualunque divisione. E’ questa la parola d’ordine del vertice dei capi di Stato e di governo della Ue che si apre oggi a Bruxelles. Una due giorni che si annuncia non facile sullo sfondo di un mercato concentrato sui problemi del debito all’interno della zona euro. Nel mirino della speculazione ancora Portogallo e Spagna. Quest’ultima  ieri è stata prima messa prima sotto pressione da Moody’s sul fronte rating e poi da Fitch che ha declassato di un gradino il rating assegnato alle casse di risparmio spagnole da AA ad A+.


Indicazioni di fuoco che arrivano alla vigilia di un vertice che darà l’imprimatur all’unica misura su cui al momento c’è un consenso unanime: la creazione dal 2013 – attraverso una limitata modifica del Trattato Ue – di un Fondo permanente anticrisi, per sostenere i Paesi della zona euro in difficoltà. La cancelleria tedesca, Angela Merkel, ha dichiarato ieri di aspettarsi il raggiungimento di un accordo a livello europeo entro oggi.


Come chiesto da Berlino, l’attivazione del Fondo dovrà essere concepita come ultima ratio, approvata all’unanimità dagli Stati membri e vincolata a una stretta condizionalità. E al meccanismo potranno partecipare anche le banche e altri investitori privati, in base a una valutazione caso per caso. “Nessuno in Europa sarà lasciato solo o sarà lasciato cadere. E l’Europa riuscirà a farcela insieme, solo insieme”, è il messaggio della cancelliera tedesca, Angela Merkel.

In nome dell’unità restano ancora, in fondo al cassetto, a prendere polvere gli altri temi in discussione: dall’aumento delle risorse dell’attuale Fondo salva-Stati, all’ipotesi Juncker-Tremonti di emettere eurobond per finanziare una parte dei debiti sovrani trovare la quadra è difficile. Ma è chiaro che un improvviso precipitare della crisi potrebbe rendere insufficiente l’ok al futuro Fondo permanente. Per questo è probabile che dal vertice Ue esca un nuovo forte richiamo per un ulteriore sforzo di risanamento dei bilanci statali. “In molti Paesi – ha ammonito alla vigilia del summit il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso – la situazione delle finanze pubbliche richiede manovre correttive”. Tutti i Paesi devono essere pronti.


Ormai è chiaro agli addetti ai lavori che serviranno nuove, ma soprattutto più corpose, munizioni per sostenere l’escalation della crisi del debito che rischia di travolgere sempre di più il Vecchio Continente. Ma proprio aumentare i fondi del meccanismo permanente di solidarietà finanziaria, di cui si doterà l’Eurozona per aiutare i propri membri in difficoltà, non è argomento facile. Il clima resto teso sui mercati. Oggi potrebbe l’occasione per rassicurarli, con i fatti.