Notizie Notizie Italia S&P’s boccia Barclays, Credit Suisse e Deutsche Bank

S&P’s boccia Barclays, Credit Suisse e Deutsche Bank

3 Luglio 2013 07:36

La scure di Standard & Poor’s è calata questa volta su tre tra le maggiori banche europee. Si tratta di Barclays, Credit Suisse e Deutsche Bank , sulle quali gli analisti statunitensi questa notte hanno tagliato il giudizio di lungo termine di un notch ad A da A+. Parallelamente gli esperti hanno confermato il rating di lungo e breve periodo di Ubs ad A/A-1. Tutti gli outlook sono stabili. Il downgrade giunge a seguito del restringimento del quadro regolatorio e dalla convinzione degli analisti che le condizioni incerte del mercato possano minacciare le attività degli istituti di credito.

Più nel dettaglio la mossa, spiega S&P’s in una nota, deriva dalla convinzione che i crescenti rischi che i grandi gruppi bancari europei attivi nell’investment banking si trovano a dover affrontare sia dal punto di vista regolatorio sia per l’incertezza delle condizioni del mercato, continuano a rendere l’operatività nel settore molto difficile. In particolare i debtholder di queste banche  devono fare fronte all’elevato rischio di credito dovuto ad una regolamentazione più severa del settore, alla fragilità dei mercati globali, alla stagnazione delle economie del Vecchio Continente e all’aumento del rischio di contenziosi derivanti dalla crisi finanziaria.

Per l’agenzia statunitense, un gran numero di iniziative regolatorie a livello globale sono sempre più esigenti riguardo alle operazione sul mercato dei capitali; queste includono requisiti di capitale più alti e mosse per ridurre i finanziamenti  e gli sbilanci di cassa, oltre ad un restringimento del campo di applicazione delle attività o delimitazione di alcuni business. Per questo, a detta degli analisti, si ridurranno o saranno meno attrattive le opportunità di business per le banche regolamentate e per quelle di importanza sistemica, tra cui quelle oggetto del downgrade di oggi. Contemporaneamente, S&P’s  è convinta che le entità che operano nel meno regolamentato  “shadow banking” sono meno soggette a tali cambiamenti.