Société Générale emette bond a tasso misto con cedola fissa del 10% nei primi due anni e rimborso totale del capitale a scadenza
A partire dallo scorso anno le banche centrali hanno avviato un ciclo di inasprimento monetario, alzando i tassi di interesse per contrastare l’elevata inflazione. In Europa, la Bce ha già aumentato il costo del denaro del 3%, portando il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3%, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 3,25% e quello sui depositi presso la banca centrale al 2,5%.
Il nuovo scenario caratterizzato da tassi di interesse più elevati ha riportato l’interesse sul mercato dei bond, reduce da un anno funesto. Nel 2022, infatti, gli indici obbligazionari globali hanno subito perdite a doppia cifra, registrando un secondo anno consecutivo di ribassi. L’innalzamento dei rendimenti, però, ha cambiato le carte in tavola. Dopo anni di tassi negativi, o comunque molto bassi, ora i bond sono tornati ad offrire yield interessanti anche su orizzonti temporali non eccessivamente lunghi, proteggendo maggiormente gli investitori da eventuali ribassi dei prezzi dei titoli.
In tale contesto, Société Générale ha emesso un’obbligazione a tasso misto (codice ISIN XS2558195694), un bond con scadenza decennale denominato in euro, quotato su EuroMOT e con valore nominale di 1.000 euro.
Le caratteristiche salienti dell’obbligazione
La principale peculiarità di questo prodotto è il tasso misto. Ogni anno, per i primi due anni, l’obbligazione corrisponde una cedola lorda fissa pari al 10% del valore nominale, mentre dal terzo anno paga un coupon variabile, pari a tre volte il differenziale tra i tassi swap EUR CMS 30 anni ed EUR CMS 5 anni, con un importo minimo uguale a zero.
Il tasso di interesse swap in euro per la scadenza trentennale (EUR CMS 30 anni) è uno dei principali indicatori di mercato, comunemente usato dagli operatori per valutare i livelli del costo del denaro a lungo termine, mentre il tasso swap in euro per la scadenza quinquennale (EUR CMS 5 anni) è un benchmark per il medio termine. Da sottolineare che negli ultimi 20 anni il valore pari a tre volte tale differenziale si è attestato mediamente su un valore positivo del 2,71%, con un picco del 5,4% e un minimo del -2,62%.
Alla data di scadenza (22 febbraio 2033), ciascuna obbligazione corrisponde, oltre all’ultima cedola variabile annuale, un importo lordo di rimborso pari al 100% del valore nominale.
Esempi di scenari di rendimento
Proviamo ad esaminare il rendimento dell’obbligazione in alcuni distinti scenari teorici, supponendo in ogni caso di mantenere l’investimento fino a scadenza.
In un quadro sfavorevole, nel quale il differenziale tra tassi a lungo e medio termine rimane negativo alle date di osservazione tra il terzo e il decimo anno, il bond corrisponde soltanto le due cedole fisse del 10% nei primi due anni, mentre i coupon successivi sono pari a zero. Supponendo un investimento di 1.000 euro, nei primi due anni viene corrisposta una cedola lorda di 100 euro e a scadenza viene rimborsato l’importo lordo di 1.000 euro. In questo caso, il rendimento annualizzato lordo dell’investimento è pari al 2,17% annuo.
In uno scenario intermedio, in cui il tasso variabile (pari a tre volte la differenza tra i tassi a 30 e 5 anni) rimane stabile al 2% negli anni dal terzo al decimo, il bond paga la cedola fissa di 100 euro per i primi due anni e successivamente un coupon da 20 euro per ciascun anno dal terzo al decimo. Alla scadenza viene rimborsato il capitale di 1.000 euro, per un rendimento annualizzato lordo del 3,85%.
Infine, esaminiamo un’ipotesi favorevole in cui il tasso variabile si incrementa di 50 punti base all’anno, passando dal 2% del terzo anno al 5,5% a scadenza. In questo caso, oltre alle due cedole fisse da 100 euro ciascuna nei primi due anni, viene corrisposto un importo di 20 euro il terzo anno, 25 il secondo e così via a salire fino a 55 del decimo anno. A scadenza viene rimborsato l’importo lordo di 1.000 euro e il rendimento annualizzato lordo raggiunge così il 5,16%. Ricordiamo che il potenziale rendimento è al lordo dell’effetto fiscale (26%).
Punti di forza e rischi
I principali benefici di questo prodotto risiedono innanzitutto nella protezione totale del capitale, in quanto l’obbligazione dà diritto ad un importo di rimborso a scadenza pari al 100% del valore nominale. Inoltre, il tasso fisso del 10% è particolarmente elevato e garantisce un flusso di cassa sostanzioso nei primi due anni di vita dello strumento, con l’obiettivo che una normalizzazione delle politiche monetarie delle banche centrali entro i prossimi 3 anni possa ricreare una struttura a termine positiva tra i tassi di medio e lungo termine.
Da sottolineare anche la solidità finanziaria del garante Société Générale, a cui sono stati assegnati rating Investment Grade da parte di S&P, Moody’s e Fitch. In particolare, le tre agenzie hanno attribuito giudizi rispettivamente pari ad A, A1 e A, a conferma di un rischio di insolvenza remoto.
Un altro punto di forza riguarda la liquidità infra-giornaliera. Société Générale, in qualità di soggetto incaricato della gestione del mercato secondario delle obbligazioni su EuroMOT, fornisce prezzi intraday di acquisto e vendita delle obbligazioni a partire dalla relativa data di ammissione alle negoziazioni.
I principali rischi sono quelli consueti per uno strumento di questo tipo. Innanzitutto, la protezione totale del capitale è valida solo se l’obbligazione viene detenuta fino a scadenza. Esiste pertanto un rischio di potenziale perdita uscendo prima dall’investimento. Da ricordare, infine, che il bond non protegge contro eventuali aumenti dell’inflazione.