Snam: utile netto +21,4% a 561 milioni in I semestre, impatto non significativo da Italgas
Snam ha chiuso il primo semestre del 2014 con un utile netto cresciuto del 21,4% a 561 milioni di euro rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. In riferimento al secondo trimestre l’utile netto è stato di 269 milioni di euro, in aumento del 22,3%, rispetto al secondo trimestre 2013 e contro un’attesa degli analisti di Bloomberg di 246,5 milioni di euro. I ricavi totali conseguiti nei primi sei mesi ammontano a 1.782 milioni di euro, in aumento dello 0,4%, rispetto al primo semestre 2013. In salita del 2,4% l’utile operativo che si è attestato a 1.044 milioni di euro rispetto a dodici mesi fa. Gli investimenti tecnici sono stati pari a 526 milioni di euro (490 milioni di euro nel primo semestre 2013) mentre l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2014 è di 13.730 milioni di euro (13.326 milioni di euro al 31 dicembre 2013).
Nel primo semestre 2014 sono stati immessi nella Rete Nazionale di Trasporto 32,78 miliardi di metri cubi di gas naturale, in riduzione di 1,71 miliardi di metri cubi, pari al 5,0%, rispetto al primo semestre 2013 (16,49 miliardi di metri cubi nel trimestre; +4,1%). La flessione, spiega la società, è attribuibile principalmente alla riduzione della domanda di gas naturale in Italia (-14,2% rispetto al primo semestre del 2013).
“La crescita dell’utile operativo del 2,4% nel primo semestre del 2014 e il significativo incremento di oltre il 21% del risultato netto riflettono la nostra attenzione all’efficienza operativa, nonché il crescente contributo delle società controllate ed il continuo processo di ottimizzazione del costo del debito”. Così Carlo Malacarne, Ceo di Snam. “Rimaniamo focalizzati a investire per una crescita profittevole e remunerativa per i nostri azionisti confermando il nostro selettivo piano di investimenti”.
Impatto non significativo da Italgas
Snam valuta “non significativo” il potenziale impatto del provvedimento del tribunale di Palermo su Italgas che l’11 luglio ha notificato a quest’ultima la misura di prevenzione patrimoniale. “Il potenziale impatto del provvedimento sul patrimonio netto consolidato e sulla posizione finanziaria netta consolidata nonchè sulla continuità aziendale di Snam e del Gruppo nella sua interezza, è valutato non significativo anche con riferimento ai covenants che assistono una parte dell’indebitamento”.
Accordo con banche su rinegoziazione finanziamento da 3,2 miliardi
Intanto Snam fa sapere che prosegue il percorso di ottimizzazione della struttura finanziaria di gruppo, finalizzato a rendere la struttura maggiormente coerente con le esigenze di business in termini di durata dei finanziamenti e di esposizione ai tassi di interesse, riducendo contestualmente il costo complessivo del debito. Nell’ambito di tale processo, il 23 giugno scorso il Cda di Snam ha deliberato il rinnovo del Programma EMTN per un controvalore massimo di 12 miliardi di euro. Il rinnovo consente l’emissione, entro il 30 giugno 2015, di prestiti obbligazionari per un importo massimo di 2 miliardi di euro, da collocare presso investitori istituzionali operanti principalmente in Europa. Il 25 luglio, Snam ha concluso accordi con le banche finanziatrici volti a rinegoziare nuove e migliorative condizioni, in termini di pricing e di estensione della durata, del finanziamento sindacato stipulato nel luglio 2012. Il finanziamento sindacato, , è costituito da una linea di credito revolving a tasso variabile di importo pari a 2 miliardi di euro, della durata di 3 anni e con scadenza nel 2017, e una liquidity line a tasso variabile di importo pari a 1,2 miliardi di euro, della durata di 5 anni e con scadenza nel 2019.