Notizie Notizie Italia Shedir Pharma, pronta al debutto su Aim: risorse Ipo tutte all’M&A

Shedir Pharma, pronta al debutto su Aim: risorse Ipo tutte all’M&A

22 Luglio 2019 15:28

Non si arresta la corsa alla quotazione a Piazza Affari, nei caldi mesi di giugno e luglio. Sono ore di attesa per Shedir Pharma che proprio domani 23 luglio sbarca su Aim Italia, il mercato dedicato alle piccole e medie aziende. Si tratta della 18esima ammissione sul listino delle Pmi da inizio anno. E con la società campana torna a Piazza Affari il mondo dell’healthcare, e in particolar modo quello della nutraceutica (più comunemente conosciuta per gli integratori alimentari). Un settore, quello nutraceutico, che sta crescendo grazie a un cambio di paradigma: la prevenzione è diventata importante tanto quanto la cura. Tradotto in numeri: in Europa vale circa 14 miliardi di euro e in Italia è pari a circa 3 miliardi.

Alcuni numeri della quotazione

Shedir, che eredita il suo nome dalla stella più brillante della costellazione di Cassiopea, è un gruppo di Piana di Sorrento, fondato nel 2008 dal farmacista Umberto Di Maio. Nei giorni scorsi la società, che oggi ha un portafoglio di 300 referenze afferenti a 15 aree terapeutiche, ha annunciato al mercato di avere concluso l’offerta con una raccolta totale di 11,5 milioni di euro. Il prezzo di collocamento delle azioni è stato fissato a 7 euro per azione, con una capitalizzazione prevista al suono della campanella domani a Palazzo Mezzanotte per circa 81,5 milioni, assumendo l’integrale esercizio dell’opzione greenshoe, anch’essa in aumento di capitale. Il flottante della società post quotazione sarà pari a circa il 14% del capitale sociale ammesso a negoziazione (sempre assumendo l’integrale esercizio dell’opzione greenshoe).

 

Puntare sull’M&A

“Abbiamo scelto di destinare tutte i proventi alla voce crescita, noi crediamo e puntiamo sul nostro piano industriale e sui progetti di sviluppo anche nell’ambito dell’M&A“, dichiara Antonio Scala, amministratore delegato di Shedir Pharma, che è entrato in azienda alla fine del 2014. “Negli ultimi tre anni siamo cresciuti più di tre volte rispetto al mercato per linee interne, dimostrando anche una certa dinamicità anche sul tema delle acquisizioni”, afferma il manager. È proprio con Scala che la società ha portato a termine la prima acquisizione del gruppo che gli ha permesso di posizionarsi nel settore farmaceutico con la divisione Dymalife. Un‘operazione che ha già dato le prime importanti soddisfazioni: alla fine del 2018 ha già chiuso con risultati positivi in termini di redditività (meglio delle previsioni del gruppo).

“Sul tavolo abbiamo dei dossier interessanti sia nel campo nutraceutico sia farmaceutico, e proveremo a finalizzare un’operazione entro la fine dell’anno”, afferma il manager sottolineando che per la crescita per linee esterne impiegherà le risorse raccolte in questo primo step di quotazione ma anche la leva finanziaria.

 

Per Antonio Scala Shedir ha alcuni vantaggi che possono essere riassunti in tre punti: l’attività di ricerca e sviluppo, la forza prodotto e la capillarità commerciale (800 agenti monomandatari in tutto il territorio nazionale, secondi solo a Menarini in Italia per numeri di contatti presso la classe medica). Nei prossimi due anni il gruppo punta a raddoppiare il fatturato, senza però rinunciare alla marginalità. Il 2018 è stato archiviato con vendite quasi per 47 milioni (+16,6% su base annua), un Ebitda di 11,1 milioni. Il gruppo campano, che di recente è sbarcato nel mercato degli integratori per animali domestici, porta anche avanti il processo di internazionalizzazione partito nel 2016. Si guarda alla Spagna, dove il gruppo ha una presenza diretta e che ha delle caratteristiche simili a quello italiano. “Oggi abbiamo 45 contratti con 45 distributori in 40 differenti Paesi”, sottolinea Scala

 

Tra i consulenti dell’operazione di Ipo i joint global coordinator sono Banca Akros e Bper (che opera anche da Nomad), UBS Europe – Italian Branch in qualità di financial advisor. Simmons & Simmons è il legal advisor della società e lo studio legale Dentons è il consulente legale dei joint global coordinator. La società di revisione PricewaterhouseCoopers ha agito in qualità di auditor.