Campari: non solo rum, analisti vedono in arrivo acquisizioni ben più grosse

Campari ha avviato negoziati in esclusiva con la società Financière Chevrillon e un gruppo di azionisti di minoranza, riconoscendo agli stessi in tale contesto una put option, con l’obiettivo di acquisire la società francese Rhumantilles, proprietaria del 96,5% della società Bellonnie & Bourdillon Successeurs con sede in Martinica. La società francese sviluppato un fatturato 2018 di 24 milioni di euro.
Il perimetro della transazione prevista, rimarca Campari in una nota, include i brand sopra citati, le proprietà terriere, le distillerie e i visitor center nonché un magazzino di liquido invecchiato di alta qualità.
La view degli analisti: bene i rum francesi, ma M&A ‘serio’ sarà verso mercato Usa
“Alla luce del track record del gruppo, possiamo ipotizzare un multiplo EV/CAAP (Contribution After A&P) di 12-15x, che implicherebbe un esborso di 150-200 milioni di euro”, rimarcano gli analisti di Equita che vedono l’operazione propedeutica alla crescita di Campari in Francia e nel segmento Rhum, una categoria “che permette di cogliere opportunità di premiumization e di capitalizzare sul trend di mixology. Tuttavia l`impatto in termini quantitativi sarebbe trascurabile”.
Più contenuto l’esborso a detta di Banca IMI che, basandosi sui multipli delle operazioni recenti, calcola un ammontare di circa 100 milioni di euro. Una cifra facilmente finanziabile per Campari e che rimarrebbe sotto i 150 milioni di euro raccolti con l’ultima emissione obbligazionaria. L’accordo è ritenuto interessante da Banca IMI che, date le dimensioni modeste della società target, ritiene che l’impatto sarebbe modesto sull’utile per azione di Campari.
Gli analisti di Equita sottolineano come permanga il commitment del manangement per operazioni di dimensioni ben più rilevanti, con focus sul mercato statunitense. La sim milanese ha alzato il target price del 4% a 8,1 euro incorporando il recente calo dei tassi. “Il titolo tratta a 28.8x il P/E20 e 3.1% FCF yield, ancora a premio rispetto ai peers del 30% e 15% rispettivamente (vs. 20% e 10% implicito nella nostra valutazione)”, conclude Equita.