Notizie Notizie Mondo Sell frenetici su Alibaba e big internet cinesi, la stretta di Pechino spaventa. Google e Amazon prossime vittime di tendenza globale?

Sell frenetici su Alibaba e big internet cinesi, la stretta di Pechino spaventa. Google e Amazon prossime vittime di tendenza globale?

11 Novembre 2020 11:44

I giganti della tecnologia cinese vanno al tappeto sotto i colpi dei nuovi regolamenti con cui Pechino intende frenare lo strapotere dei colossi internet. Oggi le vendite si sono abbattute cospicue su Alibaba, caduta del 9,8% a Hong Kong, mentre Tencent ha lasciato sul terreno il 7,39%. L’Hang Seng Tech Index è crollato del 5,6% oggi, portando a -10% il saldo delle ultime due sedute.  Da Alibaba Group Holding a Tencent Holdings, i giganti tech cinesi hanno perso quasi 260 miliardi di dollari di valore di mercato in due giorni di vendite frenetiche.

Alibaba e Tencent, così come la piattaforma di e-commerce Meituan sono i bersagli delle nuove regole riguardanti i giganti tech che sta per mettere a punto la Cina. Il governo di Pechino ha proposto una serie di nuove norme volte a frenare il potere delle sue più grandi società di internet mentre l’Unione Europea e gli Stati Uniti stanno cercando di frenare il potere dei giganti di internet. La notizia è arrivata mentre JD.com e Alibaba si preparavano per il Singles Day, la vendita annuale online, il giorno più importante dell’anno per le due piattaforme di e-commerce.

Cosa prevedono le nuove regole?

La bozza di 22 pagine redatta dall’agenzia governativa cinese SAMR (State Administration for Market Regulation) tenta per la prima volta di definire cosa debba intendersi per comportamento anticoncorrenziale nel settore tecnologico. Le nuove regole cercheranno di impedire alle aziende di condividere i dati sensibili dei consumatori, di fare squadra per mettere all’angolo i rivali più piccoli eliminando così i concorrenti. La nuova normativa antitrust che starebbe mettendo a punto la Cina determinerebbe nei fatti lo stop alla concorrenza sleale, con maggiore attenzione anche alla privacy. Il regolamento si rivolgerà anche alle aziende che trattano i clienti in modo diverso in base ai loro dati e alle loro abitudini di spesa. Alibaba e JD.com dominano il mercato dell’ecommerce in Cina (insieme rappresentano circa tre quarti del commercio elettronico cinese). A settembre, Alibaba vantava 881 milioni di utenti mobili attivi mensili – più della metà della popolazione cinese.

Pechino settimana scorsa ha sollevato preoccupazioni sulla società affiliata di Alibaba, Ant Group, soprattutto in Cina, dove gestisce Alipay, il sistema di pagamento digitale dominante del paese. Timori che hanno avuto come conseguenza lo stop alla doppia IPO record in programma a Shanghai e Hong Kong.

Anche Tencent, che ha un sistema di pagamento concorrente ed è anche la più grande società di videogiochi al mondo, potrebbe rientrare nel mirino delle nuove norme. “I giganti di Internet hanno ampliato il loro raggio d’azione in vari settori come la finanza e l’assistenza sanitaria che sono vitali e questo preoccupa davvero le autorità di regolamentazione”, ha detto Shen Meng, direttore della banca d’investimento Chanson & Co a Bloomberg. Le regole proposte arrivano in un momento non certo roseo per le azioni tech, già sotto pressione con il Nasdaq che ha perso circa il 3% questa settimana. Tra i giganti di Wall STreet spicca in particolare la debolezza di Amazon, scesa di oltre l’8% nelle ultime 3 sedute (-3,46% ieri con quotazioni scese a 3.035$)

Tendenza globale contro i monopolisti internet?

Le autorità cinesi non sono le sole ad essere preoccupate per la crescita esplosiva di alcune piattaforme Internet. L’Unione Europea ha annunciato accuse antitrust contro Amazon, che accusa di aver abusato del proprio potere di mercato in Germania e Francia.

Negli Stati Uniti, le autorità statunitensi stanno prendendo provvedimenti contro il dominio di Google come motore di ricerca su Internet. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha descritto il gigante della tecnologia come un “guardiano del monopolio di Internet”. Come sottolinea la BBC, si tratta della più grande causa antitrust negli Stati Uniti da quella contro Microsoft alla fine degli anni ’90.